Il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, è finito sotto inchiesta della Procura Federale per due espressioni blasfeme pronunciate durante Lazio-Sassuolo e potrebbe essere squalificato. Lo riporta Il Tempo, che spiega che il procedimento, a carico del solo mister e non del club, è partito dalla segnalazione di uno degli ispettori presenti all'Olimpico nella gara di campionato giocata lo scorso 24 gennaio (vinta 2-1 dai biancocelesti) e potrebbe costare a Inzaghi almeno una giornata di squalifica.
Una situazione simile a quella di Gigi Buffon, deferito dal Procuratore Federale al Tribunale Federale Nazionale per la bestemmia pronunciata durante Parma-Juventus del 19 dicembre 2020 e ora in attesa di udienza, ma l’avvocato del tecnico biancoceleste si sarebbe già mosso per avviare il patteggiamento ed evitare così il processo dinanzi al Tribunale Federale Nazionale. Dato che il Giudice Sportivo respinge quasi sempre le proposte di prova tv per sanzionare le bestemmie in campo (eccezione è stato il caso di Cristante), in questi casi la nuova tendenza della Procura Federale è infatti quella dell'inchiesta con successivo deferimento.
Cosa rischia quindi Inzaghi? La risposta potrebbe essere nel ‘precedente Liverani’. L’ex tecnico del Parma, squalificato per aver pronunciato un'espressione blasfema durante la sfida all’Olimpico con la Roma, ha infatti patteggiato la sanzione e si è accordato per la squalifica di una giornata contro le due richieste.