“Sicuramente sarebbe stata una cosa meravigliosa, non saremmo qui dove siamo e ci saremmo divertiti tutti di più”. La prima domanda della conferenza di vigilia della sfida col Milan non poteva che essere su Zlatan Ibrahimovic, che un anno fa circa è stato molto vicino al Bologna dell’amico Mihajlovic: "Inutile parlare di quello, ha detto sì al Milan e ha fatto bene – le parole del tecnico - Ma se fosse venuto sarebbe stato anche un peccato, perché il pubblico non c'è e non si sarebbe potuto divertire. È una storia di fantacalcio. Però sono contento che sta facendo bene, se lo merita".
Miha lo svedese lo conosce bene: "Sicuramente gli rode perché sono usciti dalla Coppa Italia, ma verrà qui a fare la sua partita e noi faremo la nostra – ha detto – Dopo il derby arriverà come sempre, convinto delle sue qualità e di poter fare gol”. Nonostante i gol del suo leader, però, il Milan vive un momento di difficoltà ed è reduce da due ko in fila: "Noi dobbiamo essere attenti non solo quando giochiamo contro il Milan, ma contro tutte le squadre. Non ci possiamo permettere di sottovalutare nessuno e men che meno il Milan. È la squadra che finora ha fatto meglio di tutti e dopo il lockdown ha fatto meglio di tutti. Merita di essere dov'è, bisogna fare i complimenti a Pioli e ai giocatori, soprattutto a Ibra”.
“Domani sarà una gara che come sempre giocheremo con la nostra mentalità – ha aggiunto passando all’analisi del match - Vogliamo lasciare al Milan meno ripartenze rispetto a quelle lasciate alla Juve. Dobbiamo fare maggiore attenzione ai dettagli, la nostra non è una questione fisica, tecnica o tattica, ma mentale. Le prestazioni ci sono, forse solo con la Roma non c'è stata. Ma la differenza tra una prestazione e una prestazione vincente è mentale, bisogna essere ai dettagli, alle piccole cose che fanno la differenza".
Le prestazioni ci sono, ma il Bologna non è ancora riuscito a battere una big: "Siamo alla prima giornata del girone di ritorno, dobbiamo incontrarle di nuovo tutte e sono convinto che prima o poi una la batteremo, magari già domani. Però dipende anche molto da noi, non è solo una questione di fortuna. Sappiamo che loro sono più forti, ma non c'entra nulla, una partita di calcio parte sempre dallo 0-0 e questo è il bello".
Per vincere però bisogna fare gol e quelli di Barrow stanno un po’ mancando: "Deve lavorare, uno non diventa prima punta da mattina a sera. Sicuramente migliorerà, come movimenti e nella protezione del pallone. Bisogna avere pazienza come in tutte le cose, pensiamo abbia le caratteristiche per fare la prima punta – ha detto Miha, che poi ha escluso un intervento sul mercato - Il mercato è aperto ma non è per noi. Domani c'è la partita e io alleno i giocatori che la società mi mette a disposizione".
A proposito di mercato, a gennaio al Milan è arrivato Mario Mandzukic, che qualche mese fa fu bocciato dal tecnico (ufficialmente) perché non giocava da tanto: "E che dovevo dire? Io l'ho bocciato per l'ingaggio, sapete quando prende Mandzukic? Cosa dovevo dire? Lo sai quanto guadagna in sei mesi? Tutto qua".