Il mese di gennaio ha visto l’Inter rimanere di fatto ferma sul mercato, nonostante negli ultimi giorni lo scambio Dzeko-Sanchez sembrasse davvero a un passo: “È stata un’ipotesi suggestiva, ma c’è stato solo un cordiale incontro, non c’erano le basi per completare l’operazione – ha commentato l’ad nerazzurro Beppe Marotta, che poi ha voluto sottolineare che - La pandemia ha segnato una svolta nell’economia mondiale in generale. Abbiamo meno ricavi e quindi meno soldi. Dobbiamo rivedere i contratti dei giocatori, non ci saranno più trasferimenti cosi onerosi. Dovremo essere bravi a sviluppare i calciatori in casa”
Secondo l’amministratore delegato dell'Inter, in futuro si va necessariamente verso un calcio più sostenibile: “I privati non possono più ripianare le perdite – ha detto Marotta - ma lo spettacolo comunque non mancherà!”, ha aggiunto.
Nessuna operazione in entrata e nessuna grossa operazione neanche in uscita, soprattutto ora che Christian Eriksen ha ritrovato il campo in un nuovo ruolo risultando anche decisivo per conquistare la semifinale di Coppa Italia: “In questa squadra non esistono titolari o panchinari – ha spiegato Marotta – Eriksen è un giocatore che fa parte di questo gruppo, è un vero professionista e Conte lo sta adattando in un nuovo ruolo, le risposte sono molto positive”.
"I rinnovi di Lautaro e Bastoni? Stiamo agendo in un regime conservativo, nel senso di valorizzare al massimo il nostro patrimonio. È anche una forma di rispetto per i giovani che hanno dimostrato nel tempo e con dei risultati di essere all'altezza del ruolo che ricoprono".