"Il procedimento contro Ibrahimovic finirà con un nulla di fatto". Ne è convinto l’avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, che parlando a 'Punto Nuovo Sport Show' dell'indagine aperta dopo il testa a testa tra lo svedese e Romelu Lukaku in Coppa Italia, ha dichiarato: "Ibrahimovic si è costruito un personaggio, per scherzo, non è per niente arrogante. Non conosco Romelu, ma Chicco Capellini - mio allievo ed avvocato dell'Inter - mi ha sempre detto che è una persona molto intelligente. Non lo troverò contro in questo giudizio, Lukaku dovrebbe astrattamente rispondere di certe frasi ed Ibrahimovic non ho capito di cosa".
“Me lo ricordo bene quando Ibra andò via dal Milan, insieme a Thiago Silva, e non voleva proprio andare, era molto dispiaciuto – ha raccontato Cantamessa - Aveva un legame emotivo con la città ed il Milan nel suo destino. Nel 2006 lo prese l'Inter, ma doveva già approdare in rossonero, purtroppo ci fu la questione calcioscommesse e la partecipazione UEFA per cui la trattativa saltò”.
Poi si torna sugli insulti che lo svedese e Lukaku si sono scambiati: “Donkey o Monkey? Gli ha detto 'donkey', letteralmente 'asino', ma in ambito sportivo vuol dire scarso” ha precisato il legale dei rossoneri: “I riti Voodoo? Il presidente dell'Everton, per giustificare vicende sue con Lukaku, tirò fuori questa storia”. Sulla vicenda delle 50 sterline, invece, Cantamessa ha dichiarato: "Non c'ero, ma l'ho letto sui giornali, non ho mai chiesto ad Ibra. Sono scherzacci da scolaresca o spogliatoio. È difficile che se lo dicano un commercialista ed un avvocato, ma tra due che hanno condiviso uno spogliatoio ci sta".
"L’indagine? Se si guarda l'evento e non l'eco dell'evento, sarebbe un nulla di fatto. Sono due grandi giocatori, con una differenza: il Milan ha dimostrato di poter fare bene senza Ibrahimovic, l'Inter non può fare a meno di Lukaku", ha concluso l’avvocato dei rossoneri.