Lo sport sa essere spietato, alle volte. Spietato e smemorato: basta qualche prestazione negativa per oscurare lunghi anni di carriera ad alto livello. Saper gestire la propria legacy è importante, specialmente in uno sport individuale, dove la condizione di singolo può diventare un macigno nei momenti più bui. In uno sport di squadra è possibile nascondersi nelle ombre dei compagni e talvolta anche degli avversari, ma quando si compete da soli è tutto amplificato.
Arriva un momento in cui chiedersi:devo mollare la presa ora o sarebbe codardo? Devo reagire? Se sì, come? Chissà se tutte queste domande hanno fatto capolino nella testa di Conor McGregor prima, durante e dopo il match con Dustin Poirier disputato il mese scorso, in cui il fighter irlandese ha subito una netta sconfitta per TKO a metà del secondo round.