È passato un anno ma poco sembra cambiato in casa Juventus: come con il Lione nel 2020, i bianconeri escono sconfitti nell'andata degli ottavi di finale di Champions League (anche se con un risultato migliore in ottica rimonta) e si trovano a dover ribaltare il risultato per guadagnarsi i quarti. Se, come per Sarri, l'impianto di gioco della Juve di Pirlo non ha ancora trovato un assetto definito, oggi sono due gli evidenti difetti mostrati dalla squadra: il cattivo approccio alla partita e gli enormi rischi - con errori annessi - presi nell'insistito tentativo di costruire dal basso ancor più delittuosi considerando l'assenza di diversi giocatori per infortunio.
Gol subìto in apertura di match, gol subìto in apertura di ripresa: due mazzate che la rete di Chiesa ha solo parzialmente addolcito in vista del ritorno. Due mazzate che hanno consentito al Porto di giocare la partita sfruttando al meglio le caratteristiche di densità, pressing e ripartenze e quindi indirizzato il match, un po' come avvenuto contro la Fiorentina (gol di Vlahovic dopo appena 3') e due volte contro l'Inter, con i gol subiti nel primo quarto d'ora che avevano portato alla sconfitta in campionato e alla rimonta in Coppa Italia.
Il discorso dell'avvio a freddo in gara si interseca con i regali fatti ai lusitani, da quello più evidente di Bentancur in occasione del gol di Taremi e quello più di reparto nel raddoppio di Marega. Senza Bonucci ed Arthur è più rischioso voler a tutti costi inseguire la costruzione dal basso, che comunque Pirlo ha rivendicato anche nelle interviste dopo il match.
Giusto sottolineare le attenuanti, come la lunga lista di assenti (al ritorno mancherà pure Danilo, squalificato), il rigore negato a Cristiano Ronaldo nel finale e il fatto che basterà "solo" l'1-0 per passare, ma per Pirlo è arrivato il momento di tirare le somme del progetto intrapreso in estate. Le avvisaglie che si erano viste nelle ultime settimane di campionato, mitigate in parte dai risultati, sono esplose nell'appuntamento europeo, quello a cui la società tiene di più. Serve una decisa svolta da qui al 9 marzo, perché il momento caldo della stagione è arrivato e non si può più sbagliare.