La Lazio risolve la sfida con la Sampdoria nel primo tempo con una delizia di Luis Alberto, poi butta via un paio di occasioni e nella ripresa inizia a pensare intensamente al Bayern Monaco, avversario martedì in Champions. L'ultimo quarto di partita è una lunga sofferenza per i biancocelesti, che però riescono a non prendere gol e portano a casa 3 punti importantissimi sbagliando con Milinkovic-Savic il gol del 2-0 proprio allo scadere.
LA PARTITA
L'occupazione degli spazi è uno dei punti cardine del credo di Ranieri. I numeri sono relativi e in questo caso il 3-5-2 non è così divergente dal 4-4-2 utilizzato spesso negli ultimi tempo in perfetto stile Leicester. Quello che resta costante è l'attenzione totale alla chiusura di ogni percorso praticabile dai palleggiatori di Simone Inzaghi. Le due linee arretrate si schiacciano fino quasi a diventare una sola linea, solo Gaston Ramirez gode di parziale libertà cercando di sommare al lavoro di pressing sul portatore di palla anche qualche tentativo di raccordo con le due punte Quagliarella e Keita. Troppo esperto Ranieri per non immaginare che gli altri, i laziali, possano essere condizionati dall'imminente sfida con il Bayern e magari sentirsi legittimati a lasciare lì qualcosa.
Ma anche i calcoli di un mestierante di qualità come il sor Claudio possono andare all'aria quando dall'altra parte si mette in azione un giocatore di un'altra categoria. Se si innesca l'ispirazione di Luis Alberto, è difficile pensare di uscire indenni da quel momento di grande calcio. Così la resistenza doriana dura metà tempo, fino a quando una ripartenza micidiale porta in tre secondi la Lazio dalla sua metà campo al limite dell'area avversaria. Quando in una situazione del genere c'è Milinkovic-Savic in possesso di palla e Luis Alberto smarcato, non servono nemmeno le preghiere. La conclusione del "diez" spagnolo è perfetta ed è il gol dell'1-0. Non un episodio isolato, perché la Lazio da qui macina occasioni, un delizioso assist dello stesso Luis Alberto si chiude con un tiro al volo alto di Ciro Immobile, che poi minaccia Audero con un diagonale tagliente.
Ci sono tracce di Sampdoria all'interno del primo tempo, c'è qualche giocata qualitativa di Quagliarella che non sempre trova collaborazione in un Keita un po' arruffone. C'è soprattutto un momento in cui la Lazio ha bisogno di tirare un po' il fiato pensando all'immediato ma soprattutto al prossimo terribile impegno di Champions. Niente che provochi tachicardia in realtà, qualche uscita di Reina, qualche bella chiusura di Marusic e di Musacchio. Briciole rispetto alla voluttuosa fetta di torta servita poco prima da Luis Alberto.
Cambi podistici per Ranieri all'inizio del secondo, tempo, con la rinuncia ai colpi mancini di Ramirez per disegnare un 4-4-2 ancora più contenitivo. Cambi conservativi invece per Simone Inzaghi, fuori Correa per aumentare la densità in mezzo al campo dove ben presto la squadra biancoceleste riprende il comando delle operazioni. Proprio nel settore nevralgico la Samp si ritrova con i due centrali ammoniti prima dell'ora di gioco. Nel frattempo zero occasioni per una Lazio in controllo e due mezzi spunti di Quagliarella e Keita. Per l'ultima mezz'ora, Inzaghi decide di pensare al Bayern e toglie la coppia Luis Alberto-Lucas Leiva. Scelta rischiosa ma calcolata.
A modo suo, la Samp prova anche a creare qualche guaio dalle parti di Reina. Visto che non va bene con due punte, Ranieri toglie Keita per Damsgaard e tanta una manovra aggirante. Ma è il ritmo che manca, sono le accelerazioni che non arrivano mai. E Quagliarella sulla distanza dei 90 minuti comincia ad andare un po' in affanno. Dietro però i ragazzi di Inzaghi non ne sbagliano una, tengono botta su tutti i cross e anche se non ripartono con la continuità del primo tempo portano comunque a casa sufficienze abbondanti. E' davanti a loro che la squadra soffre un po' troppo, è la squadra nel suo complesso che a un certo punto si schiaccia troppo su sè stessa. E prima della fine c'è anche un errore clamoroso di Milinkovic-Savic che lanciato in contropiede sceglie la soluzione sbagliata per l'ultimo passaggio. Contro il Bayern servirà una Lazio completamente diversa, ma Inzaghi lo sa benissimo.
LE PAGELLE
Patric 6,5 - Grande spirito di iniziativa fin dai primi minuti, in cui smania di partecipare al gioco anche a costo di prendersi qualche piccolo rischio.
Marusic 6,5- Stavolta schierato a destra, dove di solito imperversa Lazzari, non si lascia influenzare dalla novità tattica e macina i soliti chilometri. Precisissimo anche nelle chiusure difensive.
Luis Alberto 7,5 - La sublimazione della qualità, rifugge qualunque accenno di banalità nelle sue giocate e fa quello che sanno fare solo i fuoriclasse: se ha a disposizione le solizioni A, B e C sorprende tutti con la soluzione D.
Milinkovic-Savic 6,5 - E' più forte oggi di quando veniva valutato 100 milioni. La differenza è che attualmente ha meno fiammate ma una continuità che impressiona.
Quagliarella 6,5 - Nella ruvidità operaia della sua squadra, il modo in cui tocca la palla, a volte anche lontano dalla porta, è uno degli spiragli di luce della partita.
Silva 6,5 - Combatte con tutte le sue forze per cercare di arginare la qualità tecnica avversaria, ma a un certo punto deve tirare un po' il freno a mano perché gravato da un'ammonizione.
Correa 6,5 - Non è in un periodo realizzativo che riempie gli occhi, però basta osservarlo un po' per capire che immenso lavoro svolge durante i 90 minuti e in tutte le zone del campo.
Musacchio 6,5 - la difesa a tre di Simone Inzaghi probabilmente favorisce le sue caratteristiche e lo aiuta a non fare errori.
Immobile 6 - Si aspettava un compleanno migliore. Poco fortunato nelle conclusioni, nel secondo tempo veste i panni dell'altruista.
Keita 5 - Arruffone nel suo modo di giocare, non sempre capisce i lampi di genio del suo compagno d'attacco Quagliarella, non sempre fa scelte che possano essere condivise.
+IL TABELLINO
LAZIO-SAMPDORIA 1-0
Lazio (3-5-2): Reina 6; Patric 6,5, Acerbi 6,5, Musacchio 6,5; Marusic 6,5, Milinkovic-Savic 6,5, Leiva 6 (18' st Escalante 6), Luis Alberto 7,5 (18' st Muriqi 5), Lulic 6 (10' st Fares 6); Correa 6,5 (10' st Akpa Akpro 6), Immobile 6 (41' st Caicedo sv). All.: S. Inzaghi 6,5. A disp.: Alia, Armini, Cataldi, G.Pereira, Parolo.
Sampdoria (3-4-1-2): Audero 6,5; Ferrari 6, Yoshida 6 (1' st Jankto 6), Colley 6; Candreva 6 (36' st Torregrossa sv), Silva 6,5, Ekdal 5,5, Augello 5,5; Ramirez 5,5 (1' st Bereszynski 6); Quagliarella 6,5, Keita 5 (22' st Damsgaard 6). All.: Ranieri 6. A disp.: Letica, Tonelli, Regini, Leris, Thorsby, Verre, Askildsen, Gabbiadini.
Arbitro: Massa
Marcatori: 24' pt Luis Alberto (L)
Ammoniti: Lulic, Escalante, Patric (L), Silva, Ekdal, Colley (S)
Espulsi:
LE STATISTICHE
La Lazio ha tenuto la porta inviolata in due partite interne consecutive di Serie A per la prima volta dal settembre 2019.
La Lazio ha trovato la rete per 19 partite consecutive di Serie A per la prima volta dal 1993.
La Sampdoria non ha effettuato alcun tiro nello specchio in una partita di Serie A per la prima volta dal maggio 2018 (contro il Sassuolo).
La Lazio ha chiuso una partita di Serie A senza tiri nello specchio subiti per la prima volta dal dicembre 2019, in casa contro l'Udinese.
Settimo gol in 20 presenze per Luis Alberto in questa Serie A, già superato il bottino della scorsa stagione (sei reti in 36 gare).
Con l'assist di oggi, Sergej Milinkovic-Savic ha eguagliato la sua miglior stagione per numero di passaggi vincenti in Serie A (sette, come nel 2016/17).
Ciro Immobile è rimasto a secco di gol in due presenze consecutive di Serie A solamente per la seconda volta nel campionato in corso (anche contro Atalanta e Inter nel girone d'andata).
Simone Inzaghi ha ottenuto la sua 100ª vittoria da allenatore in Serie A: dal suo esordio nella competizione nell'aprile 2016 è il primo tecnico a raggiungere questo traguardo.
Fabio Quagliarella è l'unico giocatore della Sampdoria ad aver effettuato più di una conclusione nel match di oggi: il 50% dei tiri dei blucerchiati portano la sua firma (5/10).
La Sampdoria ha schierato oggi la sua formazione titolare più anziana in Serie A (29 anni e 357 giorni) da quella contro il Siena del dicembre 2006 (30 anni e 220 giorni).