BASKET

Nba: Utah cade a Miami, Clippers e Lakers si rialzano

La capolista della Western Conference viene stesa da Butler ed è ora tallonata dalle due squadre di Los Angeles. Bene anche Phoenix e Golden State

Jimmy Butler castiga Utah e consente a Miami di infilare la quinta vittoria consecutiva. I Jazz, sempre primi a Ovest, sono ora tallonati sia dai Clippers, che passano a Memphis, sia dai Lakers, che ritrovano il successo contro Portland dopo quattro ko di fila. Buoni successi anche per Phoenix e Golden State, rispettivamente contro Chicago e Charlotte. A Est, riscatti per Boston e Toronto; perdono invece Atlanta (8 punti per Gallinari) e Detroit.

MIAMI HEAT-UTAH JAZZ 124-116
Miami si mette definitivamente alle spalle un inizio di stagione complicato e, contro la migliore squadra Nba, pesca il suo quinto successo consecutivo. Merito del parziale da 11-4 che nell’ultimo quarto consente agli Heat di gestire il vantaggio, guidati da un super Jimmy Butler. Quest’ultimo, infatti, è il protagonista assoluto del match, chiudendo con 33 punti (nuovo massimo in stagione), conditi con 10 rimbalzi e 8 assist. Butler viene supportato in parte anche da un ispirato Goran Dragic da 26 punti e 9/15 dal campo in uscita dalla panchina. Ai Jazz, alla terza sconfitta nelle ultime 25 gare, rimane il rimpianto per una partita in cui avrebbero potuto sfruttare meglio i 30 punti di Donovan Mitchell (con 26 tiri e tanti errori dal campo), a cui si aggiunge la doppia doppia di Rudy Gobert da 15 punti e 12 rimbalzi.

MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES CLIPPERS 99-119
I Clippers partono aggressivi, in un match segnato dal 31-17 di parziale nel secondo quarto e mai realmente in discussione nella ripresa, e riscattano il ko subìto sempre contro Memphis. Kawhi Leonard mette a referto con 30 punti, conditi con 9 rimbalzi e 7 assist; Paul George ne aggiunge 13 con sei canestri in un match da +17 di plus/minus in 32 minuti. I due All-Star sono i leader di un quintetto tutto in doppia cifra, a cui si sommano poi dalla panchina i 17 punti del solito Lou Williams: per Los Angeles si tratta di una vittoria che permettere di conservare il secondo posto a Ovest. Ai Grizzlies non rimane altro che i 22 punti e 11 assist di Valanciunas e i 20 realizzati da Morant, che viene espulso nel finale con un doppio tecnico per proteste.

LOS ANGELES LAKERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 102-93
Tornano a sorridere i Lakers dopo quattro sconfitte di fila, nonostante la doppia cifra di svantaggio accumulata in avvio. Los Angeles trova il modo di aggiustare le cose strada facendo e di rimontare, con LeBron James che chiude con 28 punti, 11 rimbalzi e 7 assist; 11/21 al tiro, un paio di triple, soltanto il 50% dalla lunetta (4/8), quattro recuperi e tre stoppate. Festeggiato così nel migliore dei modi il ritorno in campo di Dennis Schroder, liberato dal protocollo anti-Covid e autore di 22 punti fondamentali per il quintetto dei campioni in carica. A Portland invece non basta il solito immenso Damian Lillard, il quale segna 24 dei suoi 35 punti nel primo tempo, in chiaro affanno nella ripresa quando i Blazers, sprofondati oltre le 15 lunghezze di svantaggio, non trovano la forza per rimettersi in carreggiata.

CHICAGO BULLS-PHOENIX SUNS 97-106
Vittoria meritata per i Suns, conquistata in volata dopo avere piazzato il 26-10 nel finale in casa dei Bulls. Chicago interrompe così a tre la striscia di vittorie consecutive, nonostante un Zach LaVine da 24 punti, a cui si aggiungono i 19 di Coby White e i 13 con 10 rimbalzi di Thaddeus Young in uscita dalla panchina. Chicago resta così al decimo posto, a mezza partita di distanza dall’ottavo posto a Est. Phoenix invece può festeggiare grazie a un’altra grande prestazione clamorosa di Chris Paul, sempre più anima della squadra dell’Arizona e autore di 14 punti con 15 assist: i suoi passaggi vincenti armano la mano di Devin Booker e Deandre Ayton, entrambi con 22 punti, a cui si aggiungono anche i 15 con 7/13 al tiro di Frank Kaminsky e i 14 di Mikal Bridges.

GOLDEN STATE WARRIORS-CHARLOTTE HORNETS 130-121
Per la prima volta in stagione i Golden State Warriors ottengono tre successi consecutivi. Si aggrappano come al solito a Steph Curry, tornato in campo senza problemi dopo l’influenza che gli aveva fatto saltare la gara di sabato scorso a Charlotte. Il n°30 di San Francisco chiude con 29 punti e 8 assist, a cui si aggiungono i 27 di Kelly Oubre Jr., che piazza sei schiacciate nel solo primo quarto e chiude con 11/15 al tiro e 6 rimbalzi. Nuovo massimo in carriera per Draymond Green: per lui sono 11 punti, 12 rimbalzi e soprattutto 19 assist. 25esima tripla doppia in carriera; la prima in questa stagione. La maniera migliore di rispondere alla pessima gestione della scorsa settimana, quando per colpa della sua espulsione gli Warriors avevano perso contro Charlotte sulla sirena.

BOSTON CELTICS-INDIANA PACERS 118-112
I Pacers, avanti anche di 14 lunghezze nel primo tempo, vengono rimontati e superati dai Celtics, che interrompono così una striscia di tre sconfitte di fila e provano a rilanciare una regular season finora deludente per i ragazzi di coach Stevens. Non arriva il successo per celebrare la convocazione all’All-Star Game per Domantas Sabonis, autore di 24 punti e 9 assist, oltre che del canestro che riporta a contatto Indiana a 80 secondi dalla sirena. Kemba Walker è l’uomo copertina della vittoria di Boston, che chiude i conti con due liberi fondamentali negli ultimi istanti di gara in un match per lui da 32 punti (suo nuovo massimo in stagione). 17 i punti di Daniel Theis e 15 di Jaylen Brown, in una sfida in cui a fare la differenza è la precisione al tiro: i Celtics chiudono con il 51%, i Pacers con il 39%.

TORONTO RAPTORS-HOUSTON ROCKETS 122-111
Decima sconfitta consecutiva per i Rockets che perdono anche contro i Raptors, crollati ancora una volta e giustificati soltanto in parte dalla lunga assenza dell’infortunato Christian Wood. Il migliore realizzatore per Houston è Victor Oaldipo, autore di 27 punti con 9/21 al tiro a cui si aggiungono i 21 con 12 assist di John Wall. Discorso diverso per i Raptors: a dirigere le operazioni ci pensa Kyle Lowry, autore di 20 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Si tratta della 16esima tripla doppia in carriera con Toronto, sempre più record in una squadra in cui tutti gli altri giocatori nella storia messi insieme arrivano a quota 13 triple doppie. La formazione canadese si riscatta dopo i due ko di fila rispettivamente contro Philadelphia e Miami.

OKLAHOMA CITY THUNDER-ATLANTA HAWKS 118-109
Match vinto con pieno merito da OKC. Shai Gilgeous-Alexander è autore di 24 punti ed è il migliore realizzatore di una squadra che manda ben sei giocatori in doppia cifra e che trova il terzo successo nelle ultime quattro gare. In casa Hawks è John Collins il top scorer, con i suoi 25 punti e 8 rimbalzi, a cui si aggiunge la super doppia doppia di Clint Capela che chiude con 17 punti e ben 21 rimbalzi (di cui 9 offensivi). Non basta però ad Atlanta per evitare il 19esimo stop nelle prime 33 gare stagionali, nonostante i sei uomini in doppia cifra, tra i quali non compare Danilo Gallinari. Dopo i 38 punti da record contro Boston, infatti, il n°8 azzurro si ferma a quota 8 tirando 0/3 dalla lunga distanza.

DETROIT PISTONS-SACRAMENTO KINGS 107-110
La striscia di nove sconfitte consecutive per Sacramento viene interrotta. E pensare che i californiani hanno rischiato di perdere anche a Detroit, dopo aver buttato all’aria i 17 punti di vantaggio accumulati nel primo quarto e ritrovatisi sotto di 8 lunghezze nell’ultima frazione. A decidere in volata sono i liberi segnati da Bijelica da una parte e il tentativo mancato in extremis da Dennis Smith Jr. dall’altra. De’Aaron Fox chiude con 27 punti a referto la sfida vinta dai Kings. Niente da fare per i Pistons nonostante i 17 punti a testa per Saddiq Bey (con 5/9 dalla lunga distanza) e di Dennis Smith Jr., oltre ai 30 del solito Jerami Grant che aggiunge 7 rimbalzi.

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