Una cosa è certa: il rocambolesco viaggio di Ibra verso Sanremo della scorsa notte ha fatto scalpore. E suscitato reazioni diverse: per alcuni una bravata rischiosa e inopportuna, per altri un modo scaltro e astuto per risolvere un problema. Cosa sia successo lo ha raccontato stamani anche il motociclista stesso che ha scortato il giocatore del Milan all'Ariston. Poco più tardi, direttamente da Sanremo, è stato proprio Ibrahimovic a rivivere la sua avventura con quella rilassatezza che sta caratterizzando questa sua esperienza sanremese, una parentesi canora lontano dal calcio e da una classifica che vede l'Inter allontanarsi in vetta: "Sembrava un film e pensavo nessuno mi credesse, per questo ho voluto fare i video – ha spiegato Zlatan in conferenza stampa - ma la storia è quella che ho raccontato ieri sul palco, incredibile".
"Eppure ero partito da Milanello con molto anticipo" ha continuato Zlatan. "Dopo tre ore in coda ho fermato questo motociclista perché non potevo più aspettare, Amadeus senza di me non ce l’avrebbe fatta… Ho preso un rischio? Forse sì, ma non ho paura di rischiare e non potevo fare altro per arrivare in tempo. Solo due persone hanno assistito alla scena, l’autista e un amico. Mi hanno dato un gps per localizzarmi, caso mai il motociclista mi avesse portato chissà dove…". Un racconto divertito quello dello svedese: "Mi sono accorto che il motociclista guidava male, gli ho detto ‘se vuoi ci penso io, così ti tolgo ogni responsabilità’, ma non ha voluto. Purtroppo non siamo riusciti neanche a fare una foto quando sono arrivato all’Ariston, ero in totale stress, e lui mi ha confidato di non aver mai guidato prima la moto in autostrada. L’ho rassicurato, gli ho detto ‘hai fatto un buon lavoro"… e poi, per fortuna, lo staff del Festival s’è preso cura di me, avevo anche un po’ freddo, mi hanno dato il tempo di riprendermi".