Grande impresa per lo sprinter Marcell Jacobs. L'azzurro ha vinto, in 6"47, l'oro nella gara dei 60 metri piani degli Europei indoor di atletica leggere a Torun, in Polonia. L'unico altro italiano che finora ci era riuscito era stato Stefano Tilli. Il tempo di Jacobs èanche il migliore al mondo dell'anno sui 60 metri. Al secondo posto si è piazzato il tedesco Kevin Kranz (6"60), terzo lo slovacco Jan Volko.
Insomma, la concorrenza è stata schiantata dal poliziotto azzurro nativo di El Paso ( la mamma, sposata con un texano, è tornata in Italia quando Marcell era ancora bambino) e che dal 2018 si e' trasferito da Desenzano sul Garda a Roma per potersi allenare al meglio. Il suo tecnico è l'ex iridato del triplo indoor Paolo Camossi, ma nel suoi miglioramenti recenti, e nell'oro di oggi, c'e' la mano anche di un mental coach con il quale Jacobs lavora da qualche tempo e grazie al quale non sente più quella pressione che a volte, in passato quando gareggiava anche nel salto in lungo, gli aveva impedito di rendere al meglio. In partenza Jacobs, che su questa fase ha lavorato molto, è efficace e sul lanciato è un fulmine, una potenza devastante, imprendibile per tutti. Era il favorito e non ha tradito. Soltanto cinque centesimi lo separano dal record europeo del britannico Dwain Chambers, il 6.42 di Torino 2009. Archiviato il 6.51 di Michael Tumi come primato nazionale che resisteva dal 2013.
È quindi una notte magica per lo sprinter di Desenzano, capace di regalare all'Italia la prima medaglia in questa edizione degli Europei indoor e di migliorare il primato personale di sei centesimi nel turno decisivo, dopo aver dominato già dalla mattinata con il 6.59 della batteria e il 6.56 della semifinale, in entrambi i casi i tempi piu' rapidi del turno. Ed è soprattutto una prestazione che in chiave 100 metri apre scenari fin qui inesplorati per l'azzurro che vanta un personale di 10.03. Ora è lecito sognare anche in prospettiva Tokyo.
"Sono super soddisfatto e orgoglioso di questa prestazione, che viene da tantissimo lavoro e anche da tante batoste che ho preso - le sue prime parole dopo il trionfo - Questo mi ha portato qui in un'ottima condizione fisica, che si era comunque già vista nella prima parte di stagione, e mentalmente stavo benissimo". Che potesse prendersi la medaglia d'oro degli Europei indoor, era ampiamente noto. Che potesse farlo con questa potenza, impressionando fino a un crono così esaltante, è la sorpresa stupenda: "Per me era un sogno essere qui con il tricolore addosso - esulta il campione europeo indoor, in estasi, ancora incredulo - Per me è qualcosa di incredibile vincere il titolo europeo con il record italiano e la migliore prestazione mondiale dell'anno. La gara è stata velocissima, sono partito molto bene e a un certo punto non ho visto più nessuno vicino a me, però ho continuato a spingere più che potevo e mi sono anche buttato bene sul traguardo. Ho visto che ero davanti, mi è arrivata una scossa incredibile nel corpo".
Delusione, invece, nel salto in lungo femminile, dove la 18enne esordiente Larissa Iapichino si è piazzata al quinto posto nella finale, con la misura di 6.59. L'oro è andato all'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, con 6.92, l'argento alla campionessa del mondo, la tedesca Malaika Mihambo, con 6.88. Sesta l'altra italiana Laura Strati. La Iapichino, nel dopo-gara, ha mostrato sentimenti contrastanti. "Non ho fatto dei bei salti - ha detto - , ero un po' scarica di testa, forse la qualificazione di ieri all'ultima salto mi aveva un po' scaricata. Non è andata come speravo, ma sono contenta di esserci stata e di aver fatto esperienza. Ho imparato tantissimo, e sono contenta perché questo era il mio obiettivo: questa gara mi ha insegnato più di una vittoria". "Chi mi ha preceduto erano proprio le leonesse di cui avevo parlato - ha aggiunto - , atlete veramente forti. Oggi non sono riuscita a dire la mia, ma ci saranno altre occasioni, ho ancora tantissimi sogni da inseguire e sono ancora all'inizio".