Due anni di amore e odio, di successi e di contraddizioni. Questa è stata l’avventura di Zlatan Ibrahimovic al Manchester United, il prossimo avversario del suo Milan in Europa League, competizione vinta proprio con i Red Devils seppur da “non giocatore”, visto che all’epoca del trionfo contro l’Ajax del 2017 lo svedese era infortunato al ginocchio. E sarebbe stata, ancora una volta, un’altra sfida da ex, lui che ha attraversato quattro delle cinque maggiori leghe europee: Serie A, Premier League, Liga e Ligue 1.
Quell’Europa League “vinta non in campo” è rimasto il punto più alto dell’esperienza inglese di Ibrahimovic, che conta come palmares anche una Coppa di Lega e un Community Shield, quelle sì invece giocate e da protagonista. In compenso niente successo in Premier né in Champions League, e una sensazione generale, tirando le somme al termine di questi due anni, quando Zlatan farà le valige in direzione Los Angeles, per giocare con i Galaxy nella Major League Soccer, di non aver lasciato particolarmente il segno.
Vedremo se con la maglia del Milan, anche se di nuovo infortunato, stavolta fermo ai box per problemi muscolari, riuscirà a ottenere una mini-rivincita, almeno in questi ottavi di Europa League. Riavvolgiamo comunque il nastro, tornando all’estate del 2016, a quando Ibrahimovic sbarca a Old Trafford reduce da quattro anni da re a Parigi.