Dopo averne parlato a margine della presentazione del documentario a lui dedicato (“Ronaldo fa la differenza, ma nessuno ti garantisce il successo in Europa o vince le coppe da solo”), Sergio Ramos è tornato sull’argomento CR7, in questi giorni al centro del mercato dopo l’eliminazione dalla Champions della Juve, e sull’addio del portoghese al Real: "Ha perso lui ed ha perso il Real Madrid. Io non l'avrei venduto, perché è uno dei migliori al mondo e ci avrebbe aiutato a vincere di più” ha detto il difensore di Zidane, che è tornato ad allenarsi in gruppo e sarà a disposizione per il match con l’Atalanta.
“Sono rapporti che devono durare per tutta la vita – ha aggiunto il capitano dei Blancos come riporta Goal.com - Non ci credi mai del tutto, speri che cambi idea, ma fu una decisione che prese lui. È un giocatore decisivo. Questi giocatori si guadagnano il diritto di prendere decisioni".
CR7 ha lasciato Madrid, ma a sorpresa il difensore spagnolo svela che sarebbe “felicissimo” dell'eventuale arrivo di Lionel Messi alla Casa Blanca: "Sarei felicissimo di averlo. In tutti questi anni abbiamo dovuto affrontare il miglior Leo Messi in campo, quindi il fatto di non averlo più come avversario in campo sarebbe ottimo. Io al Barcellona invece? Non ci sono possibilità, ci sono cose nella vita che vanno oltre i soldi. Così come non vedresti Xavi o Piqué a Madrid...".
Da Ronaldo-Messi a Mbappé-Haaland il passo è breve: "Mi piacerebbe averli entrambi – ha detto Ramos - Ma forse, vista la situazione attuale, penso che sarebbe più facile portare Haaland. Con Mbappé le circostanze sono più complicate. Penso che non sarebbe affatto male per il Real Madrid rinforzarsi con Haaland. Credo che potrebbe dare molto. Anche Mbappé ovviamente, ma acquistarlo sarebbe più difficile".
Chiunque arriverà in estate, comunque, giocherà ancora con il capitano delle merengues, che tratta il rinnovo di contratto (“C'è molta incertezza. Vorrei poter dire qualcosa, ma non c'è niente di nuovo”), al ritiro non pensa e cita Ibra: "Il calcio si è evoluto in meglio a livello fisico e sta diventando più equilibrato. I miei 34 anni sono i 28 di dieci anni fa. Ibrahimovic è un esempio: il calcio ha bisogno di top player, l'età non è importante. Non esistono giovani o vecchi, ma giocatori scarsi e forti, e Zlatan è assolutamente un campione".
“Mi vedo lasciare il calcio prima per un problema mentale che per un problema fisico – ha aggiunto lo spagnolo - Sono calmo, la mia mentalità fa la differenza nella quotidianità e mi prendo cura del mio fisico. Penso che potrei raggiungere la Coppa del Mondo in Messico nel 2026".