Dal 1992 al 1996, Giuseppe Signori ha riempito le prime pagine di tutti i maggiori quotidiani sportivi, prima a suon di goal e poi con le voci di calciomercato. I tifosi della Lazio, del Bologna e del Foggia lo ricordano ancora oggi come uno dei calciatori più forti ad aver vestito le rispettive maglie, capace di vincere per tre anni consecutivi la classifica di capocannoniere.
Ricordo e rispetto che Signori ha perso dalla mattina del 1 giugno 2011, quando in Italia è cominciata l’inchiesta della procura di Cremona denominata “Last-bet“, e che dopo dieci anni nessuno gli ha ancora restituito, nonostante l’assoluzione completa arrivata appena qualche giorno fa. Un destino comune, a lui come a tanti altri calciatori innocenti coinvolti in quella che è stata una delle più grandi inchieste sul mondo del calcio italiano dopo Calciopoli.
A smuovere le acque del panorama calcistico italiano quell’estate fu – paradossalmente – un’agenzia di scommesse, la austriaca SKS365, famosa in Italia per il sito di risultati sportivi Myscore365 e, appunto, quello di scommesse Planetwin365.
Dai dati consegnati dalla società austriaca al Procuratore Federale Stefano Palazzi spuntarono fuori i nomi altisonanti di Doni, Signori e Bettarini, portando la Commissione Disciplinare della Federcalcio a deferire 26 tesserati e 18 società.