L'INTERVISTA

Dalot ci crede: "Scudetto nostro con 10 vittorie. Ibra è come un padre"

Nelle dichiarazioni rilasciate in Portogallo, il terzino rossonero rilancia le speranze del Milan

In un'intervista rilasciata a O Jogo, il terzino del Milan Diogo Dalot, impegnato nell'Europeo U21 con il suo Portogallo, rilancia le speranze rossonere per la lotta scudetto: "Credo che se vinciamo le 10 partite che restano vinceremo il campionato ma sappiamo che è difficile e dobbiamo pensare partita per partita e poi aspettare che sbaglino e ci diano quell'opportunità. Tutti sanno che l'obiettivo principale del club è un posto in Champions ma vorremmo sognare di più perché abbiamo dimostrato in questa stagione che possiamo lottare per questo".

Non poteva mancare un accenno alla grande opportunità di poter giocare con una leggenda del calcio come Zlatan Ibrahimovic: "E' il padre di tutti. Ci sono poche cose che non possiamo imparare. Tutto quello che fa, il modo in cui affronta le partite, l'allenamento, la preparazione all'allenamento, il post-allenamento ogni giorno. È incredibile, è come se avesse 20 anni. Se a 39 anni, con quello che hai vinto, mantieni questa fame e convinzione di giocare, io, che sto iniziando la mia carriera, che voglio giocare al suo livello, vincere quello che ha vinto lui, giocare le partite che ha giocato, non dovrei pensare allo stesso modo? Fuori dal campo è esattamente la stessa persona che è dentro. È una persona normale, ama giocare, stare con i suoi compagni, parlare. È difficile per qualcuno essere come lui". 

Dalot ha poi parlato del suo futuro e di altri suoi compagni: "Non è il momento di decidere, non ha senso nemmeno pensare a come andranno a finire le cose. Voglio mantenere la stessa linea di pensiero che ho avuto finora, che è concentrarmi sul Milan, per poter giocare e per poter aiutare la squadra fino alla fine della stagione. Poi vedremo, a seconda di ciò che è meglio per tutte le parti. Il compagno che mi ha più impressionato è Bennacer: ha un'incredibile capacità di usare il suo corpo con intensità, aggressività e qualità. E ha un sinistro fantastico. Spero che un giorno diventi uno dei migliori giocatori del mondo, ha tutto per farlo. Con Leao ci conosciamo da ragazzini e senza dubbio mi ha facilitato l'adattamento. Stare con lui ogni giorno ha aiutato nell'integrazione ed è stato bello condividere con lui lo spogliatoio ancora una volta. La sua abilità calcistica è evidente, non ci sono dubbi. Il resto dipende da lui, dalla volontà in certi momenti, dal lavoro che mette in campo durante la stagione. Ha fatto un anno fantastico, ha tutte le carte in regola per essere un grande giocatore, uno dei riferimenti del nostro Paese".

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