Nell’ultima notte di Nba si sono disputate quattro partite. Denver vince il big match contro Philadelphia grazie a 30 punti di Jamal Murray. I Los Angeles Clippers crollano a sorpresa in casa contro Orlando, penultima nella classifica della Eastern Conference e decisiva con un parziale di 21-5 a proprio favore. Niente da fare per gli Hawks di Danilo Gallinari (13 punti), che combattono ma perdono sul campo di Phoenix. Charlotte passa a Washington.
DENVER NUGGETS-PHILADELPHIA 76ERS 104-95
Nel match più importante dell’ultima notte di Nba per lunghi tratti non c’è partita tra i Nuggets e i Sixers, con i primi che sono capaci di toccare anche il +25 approfittando della partenza lenta degli avversari. Denver riesce a gestire il vantaggio nonostante il veemente tentativo di rimonta messo in atto soprattutto dal rookie Tyrese Maxey (13 punti tutti nell’ultimo quarto). Alla fine è Maxey a rivelarsi il migliore realizzatore di Philadelphia, ora attesa alla conclusione del suo lungo giro in trasferta a Cleveland prima di riabbracciare Joel Embiid. Dall’altra parte invece Nikola Jokic vive una serata tutto sommato “normale” con 21 punti e 10 rimbalzi. Ci pensano così Michael Porter Jr. (27+12 con 11/16 al tiro) e Jamal Murray (30 con 5/11 dalla lunga distanza) a trascinare i Nuggets.
LOS ANGELES CLIPPERS-ORLANDO MAGIC 96-103
Allo Staples Center arriva un’altra incomprensibile debacle in questa stagione per i Clippers, sorpresi da una squadra dal talento di certo non eccelso come i Magic dopo la deadline del mercato. In una partita in cui non erano mai stati in vantaggio, gli ospiti cambiano marcia nell’ultimo quarto, chiudendo i conti con un parziale di 21-5 per prendere il controllo della partita, interrompendo così una striscia di sette sconfitte consecutive in trasferta. L.A., pur con solo otto giocatori a disposizione, aveva completamente il controllo della partita in mano grazie a un Kawhi Leonard da 28 punti, i 17 del ritrovato Luke Kennard e i 14+13 di Ivica Zubac. Nessuna prestazione clamorosa tra le fila di Orlando. Chuma Okeke è il migliore realizzatore dei suoi con 18 punti, seguito appena dai 15 del rientrante Terrence Ross e i 13 di Otto Porter.
PHOENIX SUNS-ATLANTA HAWKS 117-110
A 3:31 dalla fine il punteggio tra Suns e Hawks diceva 103 pari. Da lì in poi però la maggiore esperienza dei Suns ha la meglio, confezionando un parziale di 14-7 per chiudere i conti e portare a casa la sesta vittoria negli ultimi sette match disputati, prendendosi il secondo posto nella Western Conference staccando ancora di più i Clippers. I due migliori realizzatori per i padroni di casa sono Devin Booker con 21 punti e Dario Saric con 20 in uscita dalla panchina, anche se la giocata decisiva porta la firma di un Jae Crowder chirurgico con 19 punti e 5/8 da tre, imbeccato da un Chris Paul da 12 punti e 8 assist. Bogdan Bogdanovic prova a guidare i suoi con 22 punti e Trae Young ne aggiunge19 con 13 assist; Danilo Gallinari si ferma a 13 con 4/10 al tiro (2/7 da tre punti) in 23 minuti uscendo dalla panchina.
WASHINGTON WIZARDS-CHARLOTTE HORNETS 104-114
Gli Charlotte Hornets si rialzano subito dopo la sconfitta contro Phoenix vincendo la quarta partita delle cinque disputate senza LaMelo Ball. Merito di un parziale di 16-2 a metà del secondo quarto che dà loro il vantaggio poi conservato fino alla fine, con 27 punti di Terry Rozier (con 7 punti nel momento decisivo della partita) e 26 con 11 rimbalzi di Gordon Hayward a cui si aggiungono i 17 di Devonte’ Graham e i 16+13 di Cody Zeller. Agli Wizards non bastano né i 30 punti di Rui Hachimura né l’ennesima tripla doppia mostruosa di Russell Westbrook da 22 punti, 15 rimbalzi e 14 assist (seppur con 7/20 al tiro), arrivato a quota 17 in stagione. Si ferma così subito la striscia di due vittorie consecutive per Washington, sempre alla caccia almeno di un posto ai play-in.