A CUORE APERTO

Arrigo Sacchi, compleanno tra vaccino e gli auguri di Berlusconi

La nostra intervista all'ex allenatore: "Di anni me ne sento 55. Il mio segreto? Amare quello che si fa"

Giorno speciale per Arrigo Sacchi, che compie 75 anni: una cifra impegnativa ma non per uno come lui che, ci racconta nell'intervista esclusiva, se ne sente 55. "Ed è un problema, faccio ancora cose che potrebbero darmi problemi, come quando vado in mountain bike: ci ho rimesso una spalla qualche anno fa...". Il giorno del compleanno è iniziato con molti... dribbling visti i tanti auguri ricevuti, il primo a mezzanotte in punto. Tra questi, anche quello speciale di Silvio Berlusconi, arrivato in mattinata.

L'ex allenatore di Milan e Nazionale (senza scordare Rimini, Parma e Atletico Madrid) si racconta a cuore aperto, andando oltre i temi del calcio attuale: "Ho sempre detto che il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti, con l'arrivo del Covid-19 in tanti hanno capito che effettivamente ci sono cose più importanti". A proposito della pandemia, Sacchi svela di avere fatto il vaccino nei giorni scorsi e di aver ricevuto tanto affetto: "Nonostante avessi mascherina e cappellino, mi hanno riconosciuto e ho firmato autografi. Sono 30 anni che non alleno più: vuol dire che qualcosa ho fatto...".

"Io devo molto al calcio, vorrei fosse un esempio positivo per tutti anche se in Italia manca cultura sportiva. Prendete il VAR: è figlio del progresso, a patto che - come tutte le nuove tecnologie - chi le governa non ci metta cattiva volontà. Eppure ci sono ancora polemiche, figlie del rifiuto culturale del cambiamento: così sei più vicino al passato che al futuro e non è un bene" racconta il tecnico delle due Coppe Campioni rossonere sul finire degli anni '80.

In merito a quel Milan, tanti retroscena: "Dovevo incontrarmi con la Fiorentina ma Berlusconi fissò un incontro qualche giorno prima apposta. Andò tutto bene, mi sembrò di conoscerlo da sempre, ma mi chiese qualche giorno di attesa. Avevo dato la parola ai viola e non me la sentì, così ringraziai il Milan che, però, fissò un altro incontro, questa volta con Galliani. Lì firmai in bianco il contratto. Poi con quella squadra siamo andati oltre un sogno". Quello con Galliani e Berlusconi è un rapporto solidissimo: "Ogni volta che arriva un riconoscimento per il nostro Milan li chiamo. Berlusconi è un uomo straordinario, dalla capacità di adattamento superiore".

Sullo stress, che recentemente ha coinvolto anche l'addio di Prandelli dalla Fiorentina: "Finché lo gestisci, è un plus. Quando non ce la fai più, devi andare via. Io lasciai dopo che mi accorsi che non gioivo come prima dopo un trofeo". Ma come si diventa Sacchi? "Bisogna amare quello che si fa e bisogna avere una certezza: si può sempre fare di più e meglio. Ci si realizza non con i risultati o le vittorie, ma dando tutto nel lavoro che si fa: io tiravo fuori le energie anche dall'alluce!".

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