L’impresa è compiuta: Jannik Sinner batte Roberto Bautista Agut nella semifinale dell’Atp di Miami e raggiunge l’atto conclusivo del torneo sul cemento americano. 5-7, 6-4, 6-4 il punteggio finale, in 2 ore e 31 minuti di gioco: vittoria di personalità per Sinner, secondo italiano nella storia a raggiungere una finale in un Masters 1000 (nel 2019 ci era riuscito Fognini a Montecarlo). Ad attenderlo in finale il polacco Hubert Hurkacz, che ha battuto il russo Sergej Rublev con un secco 6-4 6-3.
A guardarlo non sembra vero che debba compiere ancora 20 anni. Eppure Jannik Sinner si fa prendere dall’emozione solo dopo l’ultimo colpo vincente, dopo una maratona di 2 ore e 31 minuti, a conclusione di una prestazione esaltante che vede l’azzurro battere non un avversario qualunque, ma il numero 12 al mondo Roberto Bautista Agut. Prima di quel momento è una macchina, quasi perfetta: e la vittoria lo proietta nella storia del tennis azzurro, perché se è vero che c’erano stati altri italiani capaci di raggiungere una semifinale in un Masters 1000, è anche vero che fino ad oggi solo Fabio Fognini, a Montecarlo nel 2019, era riuscito ad ottenere il pass per l’atto conclusivo (e, in quel caso, anche a vincerlo). Sul cemento di Miami, il 19enne di San Candido, a dire il vero, non parte benissimo e perde immediatamente il servizio, in un primo game che fa sudare freddo gli appassionati italiani. Sinner resta ancorato al set, riesce anche a ribaltarlo, ma cede all’orgoglio di Bautista Agut che completa la controrimonta e va a chiudere, con un ace, la prima frazione sul 7-5. Se c’è una cosa che colpisce dell’altoatesino, però, è la sua capacità di restare tranquillo anche nei momenti più complicati: una freddezza utile, in un equilibrato secondo set, per rispondere colpo su colpo allo spagnolo fino al 4-4, prima di manterere il proprio servizio nel nono game e strapparlo all’avversario nel decimo, alla seconda palla set, per il 6-4 che porta alla frazione decisiva.
Chi si aspetta che le fatiche dei turni precedenti contro Gaston, Khachanov, Ruusuvuori e Bublik abbiano un peso determinante a svantaggio di Sinner sembra trovare ulteriori motivazioni quando Bautista Agut vola sul 3-1, ma da lì in poi il giovane azzurro si scatena: vince tre giochi consecutivi recuperando il break di svantaggio, difende il proprio servizio e, come nel set precedente, mette la ciliegina sulla torta nel game numero dieci, e non lascia nemmeno un punto all’atleta iberico, costretto ad inchinarsi al talento italiano. Adesso resta ‘solo’ la finale per completare il capolavoro ma l’impressione è che quello che Jannik Sinner sta scrivendo in questi giorni sia solo il primo importante capitolo di un’avventura esaltante ai livelli più alti di questo sport. Di fronte avrà Hurkacz: il 24enne tennista polacco e il 19enne azzurro sono colleghi, spesso compagni di allenamento e anche amici; in qualche occasione, come al torneo di Dubai il mese scorso, hanno giocato insieme nel doppio. Tuttavia in una partita ufficiale non si sono mai trovati l'uno di fronte all'altro.