Il Covid-19 ha stravolto la stagione e continua a farlo. Juventus-Napoli è la copertina di un momento del calcio italiano (e mondiale) che vive perennemente sotto la scure del coronavirus. Tra un si gioca e non si gioca. Tra un positivo e un altro. Tra una polemica e l'altra ce n'è sempre una a complicare le cose. Domani è in programma la gara in calendario il 3 ottobre scorso e allo Stadium si presenteranno due squadra con gli stessi punti in classifica (56) e che si giocheranno una fetta importante anche di Champions League. La Juve ha qualche positività di troppo (oltre a Bonucci anche Bernardeschi) e un dubbio sulla fattibilità del match sussiste ancora.
Ma andiamo con ordine e partiamo appunto dallo "scorso anno" quando, dopo le positività di Elmas e Zielinski la Asl campana blocca la trasferta degli azzurri di Gattuso a Torino, come da indicazione del CtS e conseguenza diretta di Napoli-Genoa.
Arriva, però, la Lega Serie A che "conferma che la gara Juventus-Napoli, valida per la terza giornata di Serie A TIM, resta in programma per il 4 ottobre alle ore 20.45".
Il Napoli non parte e la Juve si presenta sul campo con tanto di 11 ufficiale.
Passano pochi giorni e arriva il 14, sempre di ottobre, con la decisione giudice sportivo: Juventus-Napoli 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione al club di De Laurentiis.
AdL furioso annuncia ricorso che parte regolarmente. Il 10 novembre la Corte d’Appello Federale rigetta il ricorso presentato dal Napoli.
Si va quindi dritti al ricorso al CONI e siamo al 4 dicembre: "La SSCN prende atto della decisione della Corte Sportiva d'Appello ed è già al lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. La SSCN non condivide in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l’operato delle autorità sanitarie regionali. La SSCN ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio".
Insomma, tutto nelle mani del Collegio di Garanzia, terzo grado di giudizio.
Il 22 dicembre il CONI annulla la sentenza della Corte d'Appello: Juventus-Napoli del 3 ottobre si dovrà rigiocare e agli azzurri va ridato il punto in classifica.
Infine, siamo al 14 gennaio 2021, la FIGC chiude tutto così: "Il Procuratore federale Giuseppe Chinè, esaminata la documentazione acquisita nel corso dell’attività inquirente relativa alle positività al Covid-19 di alcuni calciatori in vista dell’incontro Juventus-Napoli del 4 ottobre 2020, considerato che la SSC Napoli si è attenuta a tutte le prescrizioni indicate dalla autorità sanitarie locali, effettuando costantemente i tamponi e mantenendo i giocatori negativi in isolamento domiciliare; considerato, quindi, che la SSC Napoli “ha applicato il Protocollo FIGC vigente all’epoca dei fatti di causa, che rimanda, con riferimento alla procedura da osservare in caso sia accertata la positività al COVID-19 di un calciatore, alla citata Circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020".
"Considerato, in conclusione che la SSC Napoli “ha agito in piena coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente” (cfr, in tal senso, la decisione n.1/2021 del Collegio di Garanzia del CONI), ha applicato correttamente i Protocolli sanitari vigenti all’epoca dei fatti ed ha eseguito i test sanitari (tamponi molecolari) secondo la tempistica prevista; ritenuto, pertanto, che allo stato degli atti non vi siano elementi tali per poter procedere a contestazioni disciplinari e/o sostenere l’accusa in dibattimento; ha disposto l'archiviazione del procedimento relativo agli Accertamenti in ordine a notizie stampa sulla positività al Covid-19 di tesserati della S.S.C. Napoli S.p.A. La Procura Generale dello sport del CONI ha condiviso oggi l’archiviazione".