Odio, razzismo e discriminazioni: l'Arsenal pronto a lasciare i social

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L'Arsenal è pronto a prendere in considerazione la possibilità di lasciare i social media se non verrà posto un freno agli insulti razzisti, dopo che nei giorni scorsi si sono registrati nuovi casi che hanno spinto una leggenda del club come Thierry Henry a chiudere tutti i suoi profili. Per il momento il prestigioso club inglese ha lanciato, sempre via social, una campagna con l'hashtag #StopOnlineAbuse contro ogni forma di discriminazione. Il club londinese è uno del club più seguiti al mondo con quasi 38 milioni di 'Mi piace' sulla sua pagina ufficiale Facebook e un seguito combinato di oltre 37 milioni di follower su Twitter e Instagram.

I Gunners hanno annunciato di voler lavorare con il Governo, la polizia, gli altri club e partner attraverso lo svolgimento di seminari regolari con giocatori di tutti i livelli, esortandoli a bloccare gli utenti che insultano e ricordando loro i protocolli circa la segnalazione di ogni forma di insulto. In un comunicato sul proprio sito, l'Arsenal ricorda che "i social media sono uno dei modi con cui i nostri tifosi in tutto il mondo possono sentirsi più vicini al club e ai nostri giocatori, ma nel calcio e oltre abbiamo visto un mondo online avvelenato da odio, razzismo e discriminazione".

La società fa quadrato, a partire dal manager Mikel Arteta: "Gli abusi devono essere eliminati completamente perché stanno causando molti danni. Le piattaforme di social media hanno una grande responsabilità su questo". L'amministratore delegato del club Vinai Venkatesham ha aggiunto: "Come spieghi a un calciatore di colore che un contenuto piratato viene rimosso in pochi minuti, ma non e' lo stesso per gli insulti razzisti?".