Per scardinare certi luoghi comuni basta buttare un occhio alle cifre. Possesso palla: 70,3% a favore del Sassuolo, così come sono 490 i passaggi in meno dell'Inter rispetto alla squadra di De Zerbi. Non è solo il risultato finale a dare ragione a Conte ma anche il modo di ottenerlo. Nel calcio dei princìpi esistono ancora movimenti codificati, precisi e chirurgici, che ti fanno andare in porta con pochi passaggi e alla massima velocità.
Nell'eterno e stucchevole dibattito sul bel gioco qualcuno dovrà spiegare perché non possa essere considerata esteticamente appagante una giocata effettuata con pochi passaggi e a ritmo sostenuto. Oltre a macinare record e a volare verso il tricolore, con dieci vittorie di fila e una coppia da 36 gol in due, l'Inter dà la solita impressione di una solidità quasi inscalfibile. E' in grado di difendere posizionalmente con 5 difensori (mettendo a proprio agio anche Darmian che non sfigura nel ruolo di centrale) e di sfruttare i rientri di Lautaro verso il centrocampo.
Quando è il caso sa anche pressare ad altezze notevoli ma il meglio sa darlo quando ribalta l'azione. Certo, per farlo così bene devi avere a disposizione un giocatore capace di "pulire" qualsiasi pallone (alto, basso, a mezza altezza, sporco o impreciso). Lukaku è forse il migliore al mondo in questo fondamentale tecnico e quando la palla viaggia verso di lui, i compagni si muovono con spostamenti sincronizzati, per cui diventa automatico sviluppare la manovra in vari modi, dall'appoggio all'indietro alla ricerca della profondità, dal cambio di gioco all'inserimento con i tempi giusti di interni ed esterni.
La manovra, anche se non supportata da un costante possesso di palla, risulta piacevole, oltre che efficace. In un meccanismo a orologeria, si può anche utilizzare Eriksen davanti alla difesa in un ruolo non suo (poi passato a Barella con l'ingresso di Sensi) e vedere Young spadroneggiare sulla fascia sinistra. A più 11 sulla seconda diventa difficile pensare a qualcosa di diverso dal triangolino tricolore ma nessuno può negare che sia totalmente meritato.