"Sì ai vaccini per gli atleti che andranno alle Olimpiadi di Tokyo". È la posizione che la sottosegretaria con delega allo sport del Governo Draghi Valentina Vezzali ha espresso in un'intervista a Il Messaggero. Governo, Coni e Comitato paralimpico lavorano assieme per immunizzare gli azzurri che dal 23 luglio all'8 agosto prenderanno parte ai Giochi: "Nessun furbetto né saltafile, ma la consapevolezza che si tratta di atleti che lavorano per anni per rappresentare l'Italia nella massima vetrina sportiva mondiale", ha chiarito l'ex campionessa olimpica. La linea è che gli atleti che andranno in Giappone rappresenteranno e auspicabilmente daranno lustro all'Italia. Nel Paese al momento non c'è una provvedimento in merito ma come ha indicato la Vezzali al quotidiano romano "a man a mano che le delegazioni olimpiche e paralimpiche si comporranno, insieme con Coni e Comitato Paralimpico avvieremo il percorso di vaccinazione per coloro che rappresenteranno noi italiani ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo".
Le qualificazioni serviranno ad avere il numero di dosi da richiedere. Perché i due terzi degli atleti olimpici sono tesserati con i corpi militari e di conseguenza come da protocollo nazionale molti hanno già ricevuto il vaccino. Il lavoro che si sta facendo è proprio quello di reperire le dosi mancanti. Gregorio Paltrinieri, tesserato con le Fiamme Oro, è già immunizzato, mentre ad esempio Federica Pellegrini, che non ha alle spalle nessun corpo militare, no: occorrerà fare i conti. La questione si pone anche per i calciatori che dall'11 giugno all'11 luglio saranno impegnati nell'Europeo: al momento, ha spiegato la sottosegretaria, dalla Figc non è arrivata nessuna richiesta formale in merito: "Verificheremo le eventuali esigenze ma anche i protocolli Uefa. Sono a disposizione dello sport, ma prima di tutto sono a disposizione del Paese". Si tratterebbe comunque di un numero molto esiguo di dosi, circa 70.