È arrivato Robin Hood

Florentino Perez è venuto a “salvare il calcio”

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In un’inquietante intervista rilasciata al programma spagnolo Chiringuito de Jugones, Florentino Perez ha esposto le “ragioni” dei club che hanno fondato la Superlega. Nel farlo, ha però parlato a nome del calcio, un po’ come il Padrino del romanzo di Mario Puzo parla per chi gli sta sotto – cioè tutti.

E con tutti, Perez intende proprio tutti. Così, commentando la cosiddetta generazione Z, cosa già fatta dal suo partner in crime Andrea Agnelli, quel simpaticone di Perez ha affermato che «i giovani sotto i 24 anni, al 40%, non hanno interesse nel calcio, perché ci sono molte partite di scarsa qualità e si distraggono con altre piattaforme. Il calcio deve adattarsi, ora inizieremo con tre paesi e cercheremo di cambiare a livello mondiale questo sport per portarlo ad un livello superiore.» Secondo Perez, il problema del calcio è la distrazione dei “nuovi” tifosi (chiamarli così è comicità d’alta scuola).

Il calcio deve adattarsi, continua Perez. Quale calcio, ci chiediamo noi? Chi lo ha detto che per un ragazzo della generazione Z – senza distinzioni di sorta – vedere partite tipo Barcellona-Liverpool o Real-Manchester City tutte le settimane (e per più di una volta all’anno) sia interessante? Solo un pazzo proverebbe piacere nel mangiare caviale tutti i giorni. Ma il punto è proprio questo: che Perez vuole abituare al caviale cancellando la bontà dei pasti più umili. Chi ha la forza di spiegare a Perez e compagnia che il caviale è buono proprio perché costituisce l’eccezione rispetto alla normalità?

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