I Clippers si prendono la copertina della notte Nba, battendo 113-112 i Blazers: protagonista Paul George, che segna 33 punti (e i liberi del sorpasso a 4.8” dalla sirena). Bene anche i Nets: Irving firma 32 punti e 8 rimbalzi nel 134-129 sui Pelicans e non fa rimpiangere le assenze di Durant e Harden. Vincono ancora i Knicks (109-97 su Charlotte) e gli Hawks (112-96 contro Orlando, ancora fuori Gallinari). Minnesota batte Sacramento 134-120.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES CLIPPERS 112-113
Regna l’equilibrio praticamente dall’inizio alla fine al Moda Center: a spuntarla sono, nel finale, i Clippers, che pur nuovamente privi di Kawhi Leonard (dopo il rientro di quarantott’ore fa ha sentito di nuovo dolore al piede e resterà fuori almeno una settimana) trovano punti pesantissimi da Paul George e vincono in volata. L’ex di Indiana e Oklahoma City è il protagonista principale della vittoria dei suoi, con una prova da 33 punti e 11 rimbalzi e una mano precisa nel momento decisivo, che gli permette di segnare i due tiri liberi del sorpasso a 4.8 secondi dal termine. Ai Blazers, anch’essi privi di una superstar di livello assoluto come Damian Lillard (infortunio al flessore), non bastano 28 punti di C.J. McCollum, che tra l’altro sbaglia il jumper del sorpasso sulla sirena finale, né i 23 di Norman Powell: è la settima sconfitta nelle ultime dieci, il sesto posto è sempre più a rischio.
NEW ORLEANS PELICANS-BROOKLYN NETS 129-134
In una stagione dai ritmi serrati in cui tante squadre hanno almeno uno dei propri migliori giocatori ai box, Brooklyn può dire di stare ancora peggio da questo punto di vista, giacché Durant è fuori per il ko alla coscia subìto a Miami e Harden ha rinviato a data da destinarsi il possibile rientro, per una complicazione all’infortunio al flessore. Eppure i Nets restano una squadra di livello grazie a un Kyrie Irving tuttofare, che contro New Orleans primeggia tanto in attacco, con 32 punti e 8 assist, quanto in difesa, grazie alla giocata sull’ultimo possesso Pelicans che provoca la palla persa di Zion Williamson e l’impossibilità, da parte dello stesso prodotto di Duke University (top scorer di serata con 33 punti), di tirare per il pareggio. Per i Nets, oltre a Irving, ci sono altri sei uomini in doppia cifra, fra i quali spicca un Joe Harris da 24 punti, mentre a New Orleans, oltre alla prova di Williamson, non sono sufficienti i 24 di Brandon Ingram per evitare il quarto ko di fila.
NEW YORK KNICKS-CHARLOTTE HORNETS 109-97
Arriva a sette la serie di vittorie consecutive per i Knicks, che resistono in un primo tempo ad alto punteggio (66-60 per Charlotte) grazie soprattutto alle giocate di Immanuel Quickley (16 dei suoi 17 punti arrivano solo nel secondo periodo) ed emergono dopo l’intervallo con un ottimo RJ Barrett da 24 punti totali, 21 negli ultimi due quarti di gioco. Per una sera, dunque, Julius Randle può non strafare in attacco, limitandosi a 16 punti ma rendendosi comunque utile a rimbalzo (10 i palloni raccolti sotto le plance) e in zona assist, con 7 passaggi decisivi a referto. Gli Hornets ci provano pure, ma oltre ai 26 punti di P.J. Washington, ai 21 di Terry Rozier e alla doppia-doppia da 15 punti e 14 rimbalzi di Miles Bridges (che però tira 6/16 dal campo) c’è poco e il momento resta difficile. Una buona notizia arriva comunque dall’infermeria: LaMelo Ball ha tolto il gesso dal polso infortunatosi un mese fa e ha cominciato il periodo di riabilitazione.
ATLANTA HAWKS-ORLANDO MAGIC 112-96
Nona vittoria nelle ultime undici uscite per i sempre più bollenti Hawks, che nonostante la reiterata assenza di Danilo Gallinari, ancora fuori per il problema al piede, conquistano un successo tutto sommato agevole contro i derelitti Magic, mai in partita alla State Farm Arena e con nessun giocatore che fa meglio dei 17 punti di Wendell Carter jr e Cole Anthony. Per gli Hawks sono diversi i talenti ad emergere nel corso del match: il miglior marcatore è Trae Young, che si presenta sul parquet indossando degli occhiali protettivi (a causa di un colpo alla palpebra subìto nel match di domenica contro Indiana) e segna 25 punti; fanno bene anche Lou Williams, che ne aggiunge 22 dalla panchina, e il duo di lunghi composto da Clint Capela (14 punti, 19 rimbalzi) e John Collins (11+15). La prossima partita è fra meno di ventiquattr’ore contro i Knicks: sarà un esame certamente più probante per le ambizioni della squadra allenata da Nate McMillan.
SACRAMENTO KINGS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 120-134
Delle cinque giocate stanotte era certamente la partita meno attesa, fra due squadre senza più ambizioni di classifica che aspettano solo di presentarsi (di nuovo) alla lottery. A onorare al meglio l’impegno sono i Timberwolves, che trovano punti non solo dai ‘soliti’ Anthony Edwards (28) e Karl-Anthony Towns (26, cui aggiunge 18 rimbalzi), ma anche dal redivivo D’Angelo Russell, che segna lo stesso numero di punti di Edwards ma in soli 25’ di impiego, partendo dalla panchina. Bene, in cabina di regia, Ricky Rubio, che si limita a 6 punti ma fornisce ai compagni 11 assist. Dall’altra parte ci sono sette uomini in doppia cifra, guidati dai 20 di Harrison Barnes e Moe Harkless, ma il dato non inganni: si tratta comunque di una partita dal punteggio alto, con difese ‘ballerine’. I Kings resistono comunque per tre quarti prima di crollare nell’ultimo, con un 17-35 di parziale che di fatto consegna il successo a Minnesota.