La tempesta mediatica alimentata dall’introduzione (e rapida dissoluzione) della Superlega ha riportato al centro del dibattito diverse tematiche. Una su tutte, quella relativa a coloro che il calcio lo vivono con impareggiabile passione e che, tra le altre cose, lo alimentano con i propri soldi. I tifosi.
In questi giorni abbiamo potuto vedere come i supporters siano stati tirati in ballo da ogni fronte, partendo proprio dalle dichiarazioni di Andrea Agnelli che, dopo aver annunciato la creazione della nuova competizione europea, ha dichiarato:
«La Super League è per i tifosi. Vogliamo un programma che alimenti il desiderio del calcio».
Sorge immediatamente una domanda: a quali tifosi si riferisce esattamente? Probabilmente ai clienti o abbonati digitali di cui hanno bisogno le società di oggi. Non di certo a coloro che seguono la propria squadra in ogni dove, e che non hanno bisogno di una Superlega per appassionarsi allo sport che amano dalla culla.