Fabio Fognini non ci sta e passa all'attacco. Dopo la squalifica a Barcellona per alcune presunte frasi ingiuriose rivolte al giudice di linea durante il match contro Zapata Miralles, il tennista azzurro non ha usato giri di parole per chiarire la sua posizione. "Non ho insultato nessuno - ha spiegato -. Ero frustrato, arrabbiato: parlavo con me stesso. Lo giuro sui miei figli, la cosa che ho più cara al mondo". "II giudice sostiene che io l'abbia insultato in inglese - ha aggiunto -. Ma quando mai? Parlavo spagnolo, come faccio abitualmente".
Una situazione che a questo punto necessita di ulteriore chiarimenti. Anche perché Fabio sostiene di aver subito un notevole danno di immagine ed è pronto a chiedere i danni all'Atp. "Soldi e punti non mi interessano - ha precisato il ligure -. Quello che è successo mi ha macchiato l'immagine, facendomi fare una figura da cioccolataio con i miei sponsor". "Ho letto il rapporto del supervisor che mi ha squalificato e molte cose non tornano - ha continuato -. Voglio le scuse per l'enorme errore. Se il mio appello verrà rigettato, metterò tutto in mano all'avvocato e chiederò all'ATP un risarcimento per gravissimi danni d'immagine".
"Le cavolate le ho sempre ammesse, ma questa volta ho ragione e vado dritto alla meta - ha proseguito Fognini -. Mi hanno negato il confronto con il giudice di linea. Avremmo potuto chiarire l'equivoco". "Non ho mai detto una parolaccia in inglese in vita mia! Non può finire così - ha concluso l'azzurro -. Sono nei top 30, sto bene fisicamente, ho ancora molto da dare".