A parole Pirlo è destinato a restare alla guida della Juventus se centrerà l'obiettivo minimo di un posto in Champions League. Così come, sempre a parole, un anno fa Sarri sarebbe dovuto comunque rimanere sulla panchina bianconera. AI proclami sul futuro, insomma, non crede più nessuno. Il destino di Pirlo è segnato e può compiersi già domenica a Udine con l'arrivo del traghettatore Tudor e in attesa dell'allenatore della prossima stagione, che arriva direttamente dal passato: Massimiliano Allegri.
In casa bianconera è arrivato il momento di tornare a vincere ed è questo il motivo che ha spinto la dirigenza a ricorrere all'allenatore dei cinque scudetti consecutivi. Max è fermo da due anni, da quando insomma è stato costretto a dire addio alla Juve dopo un colloquio con l'amico presidente Andrea Agnelli. E' stato mandato via, giusto per essere chiari, ma, in ogni caso, Allegri avrebbe voluto un intervento deciso sulla rosa bianconera che, invece, per la dirigenza necessitava solo di qualche ritocco.
La Juventus attuale è comunque diversa da quella dell'estate di due anni fa ma è chiaro che il nuovo-vecchio allenatore vorrà dei rinforzi per farla tornare ai livelli più alti, anche se le casse sociali impongono un intervento non troppo invasivo dal punto di vista economico. Allegri, negli ultimi anni, ha rifiutato panchine di prestigio ed è stato realmente vicino solo a quella dell'Inter nel periodo delle discussioni tra Conte e la dirigenza nerazzurra. Da qualche mese è concentrato solo su un obiettivo: riportare in alto la Juventus.