Serata da ricordare per Phoenix, che grazie al 109-101 inflitto ai Clippers si qualifica per la prima volta ai playoff dal 2010. Nella ricca notte Nba, però, non esultano solo i Suns: va alla postseason anche Philadelphia, che annienta Atlanta 127-83 (solo 4 per Gallinari), si riscattano Boston (120-111 su Charlotte) e Utah (154-105 a Sacramento). Washington batte i Lakers 116-107, colpaccio Portland a Memphis. Bene Nuggets, Heat e Knicks.
PHOENIX SUNS-LOS ANGELES CLIPPERS 109-101
L’incubo, in termini sportivi, è finito. Per la prima volta in undici anni (correva la stagione 2009/10), i Suns sono certi di un posto ai playoff, un verdetto che arriva dopo un vero e proprio scontro diretto per continuare a sognare la prima testa di serie ad Ovest, che vede i Clippers uscire sconfitti di 8 punti dal parquet di Phoenix. Sembra quasi ridondante sottolineare come la squadra allenata da Monty Williams sia guidata in attacco da Chris Paul e Devin Booker: il primo è il top scorer di serata con 28 punti, cui aggiunge 10 assist, il secondo ne firma 21 importanti nell’economia del match, soprattutto nel finale. La buona volontà dei losangelini, guidati da 25 punti e 10 rimbalzi di Paul George, non basta per la rimonta negli ultimi minuti: è la seconda sconfitta di fila per la Los Angeles rossoblù, l’assenza di Kawhi Leonard continua imperterrita a farsi sentire.
PHILADELPHIA 76ERS-ATLANTA HAWKS 127-83
È un disastro su tutti i fronti quello degli Hawks in casa dei Sixers. Una partita in cui già nel primo quarto la squadra allenata da Doc Rivers vola avanti di 20, senza più la necessità di guardarsi alle spalle nei restanti 36 minuti effettivi. L’andamento del match, il cui risultato finale consente a Phila di conquistare con ampio anticipo un posto ai playoff, consente al tecnico ex Boston e Clippers di far ruotare tutti i quindici uomini a referto: ben sei di questi raggiungono la doppia cifra, trascinati dai 20 di Seth Curry e dai 17 punti messi a segno sia da Joel Embiid sia da Tobias Harris. Per gli Hawks, ancora privi di Trae Young, è una serata da dimenticare: dal punto di vista delle cifre si salva solo John Collins, autore di 21 punti, mentre Danilo Gallinari non va oltre quota 4 con 1/9 dal campo e 2/2 dalla lunetta.
BOSTON CELTICS-CHARLOTTE HORNETS 120-111
Dopo l’inatteso capitombolo contro i Thunder, Boston si riscatta battendo con relativa semplicità Charlotte e si porta a una partita di distanza dal quinto posto ad Est occupato da Atlanta. A dominare, sul parquet del TD Garden, è il duo composto da Jaylen Brown e Jayson Tatum: 38 punti per il primo, che ne firma 20 solo nel primo quarto, 35 per il secondo, che aggiunge al suo score anche 8 rimbalzi e altrettanti assist. Importanti anche i 15 punti, dalla panchina, di Aaron Nesmith, che fa efficacemente le veci di Marcus Smart, squalificato per questa partita dopo le parole tutt’altro che tenere rivolte ventiquattr’ore prima nel match contro Oklahoma City. Gli Hornets provano a restare in partita soprattutto grazie a Devonte’ Graham, che mette a segno 25 punti: Boston, però, controlla agevolmente nel finale e torna così al successo dopo tre sconfitte consecutive.
WASHINGTON WIZARDS-LOS ANGELES LAKERS 116-107
Spallata importante in chiave decimo posto ad Est per Washington, che non trema davanti ai Lakers e conquista la nona vittoria nelle ultime dieci uscite, vendicando il ko all’overtime di quarantott’ore prima contro San Antonio. I gialloviola, guidati da 26 punti di un Anthony Davis sempre più vicino alla forma migliore e dalla doppia-doppia da 17 punti e 11 rimbalzi di Andre Drummond, non riescono a contenere la coppia Bradley Beal-Russell Westbrook: la bandiera degli Wizards mette a referto 27 punti con il 61% dal campo, l’ex Thunder e Rockets si produce invece nella trentesima tripla-doppia stagionale segnando 18 punti, raccogliendo altrettanti rimbalzi e aggiungendo 14 assist. Dopo il brutto inizio di stagione, Washington sembra destinata a diventare la mina vagante della postseason, soprattutto se dovesse riuscire non solo a qualificarsi, ma anche a superare il ‘play-in’.
SACRAMENTO KINGS-UTAH JAZZ 105-154
Dopo la doppia sconfitta contro Minnesota, più di un addetto ai lavori ha sollevato dubbi sulla solidità dei Jazz senza l’infortunato Donovan Mitchell. La squadra allenata da Quin Snyder risponde sul parquet con una clamorosa prestazione offensiva da 154 punti complessivi, annichilendo i poveri Kings costretti a subire in ciascun quarto di gioco rispettivamente 30, 46, 40 e 38 punti. Inevitabilmente sono tanti, ben otto, i giocatori in doppia cifra per Utah: il migliore è Bojan Bogdanovic, che chiude a quota 24, seguito dai 23 di Jordan Clarkson e dai 19 di Georges Niang. Mai in partita, Sacramento deve accontentarsi dei 18 punti segnati sia da Richaun Holmes sia da Buddy Hield: nel -49 finale, però, le cifre individuali passano decisamente in secondo piano.
MEMPHIS GRIZZLIES-PORTLAND TRAIL BLAZERS 109-130
La distanza fra i Blazers e i Grizzlies è molto più ampia sul parquet del FedEx Forum che nella classifica della Western Conference, dove le due squadre occupano la settima e l’ottava posizione: a vincere l’antipasto di ‘play-in’ è infatti Portland, con un ampio vantaggio raccolto già nel primo quarto (chiuso sul 38-23) e allargato fino al +21 conclusivo. C.J. McCollum e Damian Lillard rispondono alle critiche degli ultimi giorni mettendo a segno rispettivamente 26 e 23 punti, Norman Powell ne aggiunge 24 e Carmelo Anthony, facendo capolino dalla panchina, ne mette a segno 18 importanti. Memphis, dall’altra parte, soffre le difficoltà di Ja Morant (solo 10 punti con 3/11 dal campo) e nonostante i 19 di Jonas Valanciunas non è mai in partita: è il secondo ko di fila dopo quello in casa dei Nuggets.
DENVER NUGGETS-NEW ORLEANS PELICANS 114-112
Proprio Denver, invece, continua la serie positiva (tre le partite vincenti), anche se la vittoria contro New Orleans arriva con un brivido nel finale: avanti di 13 sul 109-96, infatti, i Nuggets si spengono improvvisamente e permettono a Brandon Ingram (27 punti alla sirena per lui), Lonzo Ball (tripla-doppia da 16 punti, 12 rimbalzi e altrettanti assist) e Zion Williamson (21) di arrivare fino al -2. Proprio Zion, però, si fa stoppare da Nikola Jokic a pochi secondi dalla sirena, e non basta la preghiera di Ball allo scadere per completare la rimonta. Jokic chiude così una prova maiuscola da 32 punti, 8 assist, 7 rimbalzi, 3 rubate e altrettante stoppate, anche se non è solo lui a brillare per la squadra di casa: meritano menzione, infatti, anche i 28 di Michael Porter jr e la doppia-doppia da 19 punti e 10 assist di un Facundo Campazzo sempre più decisivo.
MIAMI HEAT-SAN ANTONIO SPURS 116-111
Vittoria importante per gli Heat, che superano gli Spurs in un match discretamente equilibrato e agganciano i Boston Celtics in classifica, pur restando dietro (e quindi settimi, una posizione che costringerebbe a giocare il play-in contro l’ottava) per gli scontri diretti. Ben cinque dei nove giocatori alternati sul parquet da coach Erik Spoelstra vanno in doppia cifra: Jimmy Butler è il protagonista principale con 29 punti, ma non sfigurano affatto Bam Adebayo, autore di una doppia-doppia da 21 punti e 11 rimbalzi, e il trio composto da Kendrick Nunn, Goran Dragic e Dewayne Dedmon (ex di serata), tutti a quota 18. Agli Spurs non bastano la tripla-doppia di Dejounte Murray (22 punti, 11 assist, 10 rimbalzi), né i 20 di DeMar DeRozan: termina così la serie vincente dei texani, che era arrivata a tre partite.
NEW YORK KNICKS-CHICAGO BULLS 113-94
Il cammino dei Knicks verso il quarto posto ad Est riprende immediatamente dopo la battuta d’arresto contro Phoenix: a subire la ritrovata verve della franchigia della Grande Mela è Chicago, che prosegue invece il suo cammino accidentato e ora rischia davvero nella lotta per il decimo posto. Non sono sufficienti 26 punti e 18 rimbalzi di Nikola Vucevic: la prestazione del montenegrino è oscurata dai 34 di Julius Randle, cui vanno ad aggiungersi 22 punti importanti di RJ Barrett. Grazie al successo, il decimo nelle ultime undici uscite, New York allunga sul settimo posto occupato da Miami, rispetto alla quale ha due vinte in più e altrettante perse in meno. Discorso opposto per i Bulls: urge una serie positiva per sperare di tenere il passo di Washington.
CLEVELAND CAVALIERS-ORLANDO MAGIC 104-109
Quando si affrontano due squadre che nulla hanno più da chiedere alla stagione, di solito ne viene fuori una bella partita e la sfida della Rocket Mortgage FieldHouse non fa eccezione: a spuntarla, alla sirena, è Orlando, che interrompe una serie di sei sconfitte di fila grazie a un attacco equilibrato, in cui comunque spiccano i 19 punti del veterano Gary Harris e i 18 messi a segno da Cole Anthony e Chuma Okeke. Dall’altra parte non bastano le doppie-doppie di Darius Garland (15 punti e 10 assist) e Jarrett Allen (17+13 rimbalzi): Cleveland segna ben 43 punti nell’ultimo quarto rendendo il finale avvincente nonostante il -23 di inizio periodo, ma ha il fiato corto nella volata finale e deve così arrendersi al quarto ko di fila.