L’INCHIESTA

Caso Suarez, Paratici: "Siamo la Juve e la prefettura non ci riceve"

Depositate agli atti della magistratura di Perugia le chat dei dirigenti della Juventus in cui si parla della cittadinanza del giocatore e dell'organizzazione dell'esame

Il caso Suarez continua a far discutere moltissimo. Dopo la pubblicazione della testimonianza resa il 26 gennaio da Andrea Agnelli ("Tutta la trattativa l'ha gestita Paratici”) in relazione all'indagine sull'esame ‘farsa’ di italiano dell'attaccante ex Barcellona, ora sono state depositate agli atti della magistratura di Perugia decine di pagine di chat di messaggi e mail che coinvolgono dirigenti bianconeri e che gettano ulteriori ombre sull’intero caso.

Come riportato dal ‘Corriere della Sera’, tra gli sms rintracciati sul telefonino di Paratici ce ne è in particolare uno dello scorso 3 settembre in cui il dirigente juventino discute delle pratiche da portare avanti per la cittadinanza del giocatore con Maurizio Lombardo, all’epoca segretario generale del club bianconero. Sono le fasi iniziali e si cerca un appuntamento con la prefettura di Torino per avere informazioni, ma Lombardo lo informa che “la prefettura ha confermato che oggi non mi poteva ricevere. Dina sta cercando di fissare per domani mattina!" e Paratici risponde seccato: "Caz.. siamo la Juve e non ci riceve la prefettura".

Dina Moschillo, l’assistente del presidente Agnelli, effettivamente si mobilita e Paratici poi riceve questo messaggio: "Da Dina - Maurizio, il vicario del prefetto dr. Parente ti aspetta domani alle 12 in Prefettura". Durante il suo interrogatorio poi lo stesso Lombardo ha confermato di aver chiesto l'intervento della Moschillo "per avere ulteriori chiarimenti circa la procedura di concessione della cittadinanza".

Tra le moltissime chat WhatsApp, mail e sms allegati agli atti dell’inchiesta della magistratura di Perugia che svelano come in quei giorni si mossero i protagonisti della vicenda, ci sono anche i messaggi dell’allora Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, amica d’infanzia di Paratici.

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Il successivo 7 settembre, Paratici si scambia dei messaggi con un altro manager della Juventus: “Se riesci 16,15 vieni al jtc che ti parlo di Sarri e Higuain... magari ci colleghiamo anche con Gabasio”. Il manager risponde che ci sarà, così da trovare il modo di allinearsi su Suarez: “Sì si vengo così ci allineiamo su Suarez... 5 minuti e sono lì... Cesare non risponde... Credo abbia qualcosa con Eca... io ce l’ho domani dalle 10 alle 14”.

In un'altra chat l’avvocatessa Turco annuncia invece che è stata deliberata la sessione d’esame alla quale Suarez dovrà prendere parte: “Hanno deliberato la sessione esame del 17 come sdoppiamento di quella del 22 per evitare assembramenti. Pertanto la sessione non sarebbe solo per il ragazzo. È quindi chiaro che se non si presenta in quanto non va in porto il tesseramento non ci sono problemi. Mi sta per chiamare la responsabile dei corsi. Lo organizzo facendo mandare la richiesta dall’avvocato spagnolo in nome e per conto del calciatore. Vi aggiorno. M.”.

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