D'accordo lo scudetto, ma è anche logico guardare avanti. Se quest'anno l'uscita dalla Champions League può essere stata decisiva per la successiva accelerazione verso il titolo, l'anno prossimo non può succedere la stessa cosa. L'Inter è una squadra ben strutturata che non ha bisogno di investimenti folli per essere migliorata. Proviamo allora a ipotizzare i punti su cui il club deve mettersi subito a lavorare.
Prima di tutto ci sono due o tre questioni da mettere in chiaro, il resto verrà di conseguenza. Ci sono i conti, soprattutto. C’è il nuovo prestito da 250 milioni che dovrà andare a sanare stipendi arretrati e altre pendenze. E poi Steven Zhang dovrà confrontarsi con Beppe Marotta in primis, poi con Antonio Conte. Il nodo più importante da sciogliere è quello dell'allenatore, soprattutto dopo i campanelli d’allarme delle ultime settimane. L’impressione è che l’allenatore sia orientato a proseguire per un altro anno la sua avventura nerazzurra, anche perché al momento non si vedono club in grado di accollarsi i circa 12 milioni netti d’ingaggio a stagione, a meno che il Tottenham non decida di affidare a lui la ricostruzione post-Mourinho. È un po’ azzardato però raccontare di una presunta “carta bianca” a Conte sul mercato, che dovrà essere gestito in maniera oculata e autofinanziato. Impossibile pensare a qualche maxioperazione in stile Lukaku.
PIÙ QUALITÀ CON DE PAUL
C’è un giocatore che da tempo fa gola all’Inter e che in questa stagione ha ulteriormente messo in mostra le sue qualità. Si tratta di Rodrigo De Paul, ormai tuttocampista più che trequartista dell’Udinese. Le condizioni si conoscono, la famiglia Pozzo chiede almeno 35 milioni per il suo giocatore che sono veramente tanti, ma potrebbero essere limati inserendo uno o due giocatori (Pinamonti è un nome gradito già dall’anno scorso) e magari rateizzando come ai tempi in cui l’Udinese vendeva giocatori alla Juventus in serie (e Marotta era l’acquirente). L’idea di Conte è che De Paul possa rappresentare quello che Sensi non è riuscito a essere dopo un inizio promettente: qualità e creatività. Potrebbe essere proprio De Paul il grande colpo di questo mercato interista.
I POLMONI DI SVANBERG
Restando in tema di centrocampisti, piace molto lo svedese Mattias Svanberg, classe 1999, rivelazione del Bologna sotto la guida di Sinisa Mihajlovic. Viene da Malmoe (e dal Malmoe) come Zlatan Ibrahimovic e quest’anno è uno dei migliori della serie A nel suo ruolo. Il Bologna lo valuta 25 milioni, ma in questo caso c’è una contropartita che davvero potrebbe fare la differenza e tale contropartita si chiama Radja Nainggolan. A Bologna c’è a capo dell’area tecnica Walter Sabatini, uno dei massimi estimatori del Ninja, che dovrebbe accettare di spalmare il suo ingaggio ma potrebbe consentire all’Inter di risparmiare una decina di milioni in questo affare.
UN MANCINO DI RUOLO
Facile immaginare che non verrà toccata la SDB, il terzetto difensivo Skriniar – De Vrij – Bastoni che quest’anno ha rappresentato la base solidissima su cui costruire questo scudetto. Servirà se mai un’alternativa valida ai tre, visto che Kolarov non ha dato garanzie e Ranocchia stavolta potrebbe essere proprio lasciato libero nonostante l’affetto per i colori nerazzurri. Un altro anno sicuro anche per Handanovic, posto da titolare e fascia da capitano garantiti. Poi si vedrà. C’è da agire invece sulla fascia sinistra, dove hanno giocato a turno Young, Perisic e Darmian con qualche apparizione di D’Ambrosio (che è a fine contratto ed è destinato a partire). Si sa che Emerson Palmieri del Chelsea è un giocatore del quale Conte ha una stima infinita e che per Tuchel non è intoccabile, ma una buona alternativa era e rimane l’argentino Nicolas Tagliafico dell’Ajax.
IL VICE LUKAKU
Dulcis in fundo, l’attacco. Dulcis perché non avrà bisogno di rivoluzioni. La Lu-La è ovviamente intoccabile, serve se mai una buona alternativa (oltre a Sanchez che in apparizioni di mezz’ora può essere letale) che faccia riposare i due titolari ogni tanto. Potrebbe essere “finalmente” la volta di Dzeko se questi dovesse liberarsi gratuitamente dal contratto che ha in essere per un’altra stagione con la Roma. L’alternativa è un altro nome di cui si è parlato spesso e con insistenza nel recente passato, Olivier Giroud del Chelsea. E tirando le somme questo piano di lavoro, considerando anche la crisi, potrebbe non essere così irrealizzabile.