Svolta ibrida per McLaren: l'arrivo di Artura, infatti, segna un nuovo importante passo per la casa di Woking. Lei è la nuova supercar che guarda al futuro, ma che mantiene sempre l'anima british con i tratti distintivi. Anche il nome è innovativo nato dall'insieme delle parole art e future. Le prestazioni, da poco ufficializzate, sono da urlo: scatto 0-100 km/h in 3,0 secondi, 0-200 km/h in 8,3 secondi e 0-300 km/h in 21,5 secondi, con il quarto di miglio in 10,7 secondi.
Tutto merito del nuovo motore benzina V6 biturbo da 3,0 litri ultracompatto, con un’esclusiva configurazione “Hot Vee” a 120 gradi, e del motore elettrico Axial Flux compatto e leggero, che complessivamente sprigionano una potenza massima di 680 CV. Due propulsori in grado di rendere la macchina reattiva e molto veloce. Merito anche dello scrupoloso lavoro, eccellenza di McLaren, per raggiungere un peso molto basso: 1395 kg a secco. Leggera e scattante, piacevole da guidare come da commento di Daniel Ricciardo che l'ha spinta al massimo in pista.
Geoff Grose, Chief Engineer di McLaren, ha poi svelato come è nata Artura: "Il nuovissimo propulsore elettrificato ultraleggero della McLaren Artura è all’avanguardia nella tecnologia ibrida ad alte prestazioni, ed è stato progettato per offrire tutti i vantaggi del motore a combustione interna e della potenza elettrica in un unico pacchetto capace di stabilire nuovi parametri di riferimento per le prestazioni combinate e efficienza nella classe delle supercar. Il design di Artura, nasce da un foglio bianco e ci ha permesso di concentrarci su come rendere questa potenza accessibile al guidatore e fornire quel forte coinvolgimento che ci si aspetta da una McLaren".