Quando si parla della storia scacchistica russa è impossibile non rimanerne affascinati, tanto per la tradizione quanto per i successi. Lo storico Isaak Linder fa risalire la comparsa degli scacchi in Russia non più tardi del nono o decimo secolo, come testimoniano i sedimenti semantici che raccontano proprio questo gioco (la nostra torre, ad esempio, si trasforma nella cosiddetta ladya, la “barca” che gli antichi abitanti delle regioni russe utilizzavano per il trasporto). Gli scacchi catalizzano fin da subito subito l’attenzione delle famiglie nobili e degli zar, tanto che il poeta Turberville in viaggio in Russia nel 1500 scrive:
“The common game is chess,
almost the simplest will
Both give a check and eke a mate:
by practice comes this skill.”
Come già visto nell’articolo Se gli scacchi diventano pop, è grazie alla Rivoluzione bolscevica che vengono resi popolari con il motto “scacchi alle masse”. Prima di questa svolta, è il poeta russo Pushkin a segnare l’epopea del gioco degli scacchi nel suo Paese, ma non solo. C’è anche Alexander Petrov, il primo Maestro Russo: non a caso è proprio lui l’inventore del sistema difensivo noto come “difesa Russa”, alternativa importante per la difesa contro la famosa apertura di pedone in E 4.