E' difficile credere ciecamente a Pavel Nedved quando dice che Pirlo sarà l'allenatore della Juve anche l'anno prossimo. Altrettanto complicato non essere presi dal dubbio quando afferma che con lui ci sarà ancora anche Cristiano Ronaldo. Diciamo che il dirigente bianconero, coerente con se stesso, sicuramente ci crede e ci spera ma immaginare oggi di vederli entrambi ancora assieme alla Continassa appare quanto mai improbabile. Pirlo resta per le prossime tre partite, Champions o non Champions raggiunta. Poteva farsi da parte o essere allontanato già ieri ma alla fine è prevalsa proprio la linea Pavel, in netto contrasto con quella di Paratici (la discussione tra i due dirigenti dopo la batosta contro il Milan è stata decisamente accesa).
Alla Continassa hanno deciso per la continuità, nell'immediato però. D'altra parte cambiare con tre partite di campionato ancora da giocare, decisive e concentrate in dieci giorni, aveva poco senso (in più c'è pure la finale di Coppa Italia). Questo però non significa che Pirlo abbia guadagnato il pass per la stagione 2021/22. Anzi, lo diciamo ormai da tempo, non sarà più lui l'allenatore bianconero. Per la sua successione, però, non tutto è già definito. Allegri è il prescelto, ma va ancora convinto, o meglio, resta un po' di scetticismo legato sia alla eventualità di doversi giocare l'Europa League (cosa che certo non esalta il tecnico livornese), sia dovuto all'incertezza generale che accompagna il progetto (quale?) Juve. A livello di probabilità, resta lui il candidato più credibile, ma persiste viva la suggestione Zidane. Radio-mercato fa poi altri nomi: Simone Inzaghi, Gasperini, Gattuso. Sì, anche l'attuale tecnico del Napoli che però è destinato ad accasarsi a Firenze. Voci, per ora. Ma attenzione alle sorprese.
L'altro tema, si diceva, riguarda Cristiano Ronaldo. Più che altro per la promessa di Pavel. Resta? Anche con l'Europa League? Il punto, in verità, è che CR7 resta solo se non trova un'altra sistemazione all'altezza delle sue ambizioni professionali e delle sue richieste economiche. Molto alte, sia le une che le altre, forse troppo in questo momento storico, perché senza nulla togliere al portoghese ora come ora non si vede all'orizzonte alcun top club che sia a lui realmente interessato. Eppure restare "per forza" sarebbe controproducente. Anche per le casse della Juve che senza Champions perderebbe un cifra pari all'ammontare dello stipendio lordo di CR7. E questo sì che sarebbe decisamente troppo.