Champions o meno, si cambierà. Meglio se con il pass per l'Europa più prestigiosa in tasca, ma in ogni caso il restyling in casa Juve è pressoché certo. E non stiamo parlando della panchina e della squadra, sul futuro di Pirlo e Cristiano Ronaldo ad esempio abbiamo già scritto. Qui ci riferiamo all'impianto societario, perché se ancora non è chiaro cosa succederà ai massimi vertici, è invece più facile immaginare una rivisitazione del struttura manageriale sottostante. Il primo indiziato a cambiare aria è Fabio Paratici: l'o scontro verbale con Pavel Nedved al termine del match con il Milan fotografa una differenza di vedute ormai divenuta difficilmente superabile. Paratici paga in prima persona l'annata sin qui disastrosa della Juve (dentro e fuori dal campo, ricordando anche il caso Suarez) e cadono ora su di lui le responsabilità, in realtà tutte da condividere, delle ultime insoddisfacenti sessioni di mercato. Il suo posto potrebbe essere preso, in caso di separazione, dall'attuale ds del Napoli, Cristiano Giuntoli.
Il futuro di Pavel Nedved pare invece strettamente legato a quello di Andrea Agnelli: la posizione del vice-presidente bianconero potrebbe traballare solo in caso di avvicendamenti ai massimi livelli. Tuttavia, le voci di un possibile ritorno in società di Alex Del Piero assieme a quelle che vogliono Marcello Lippi come prossimo responsabile dell'area tecnica, lasciano aperto ogni discorso. Se in questo momento concentrazione, attenzione e ogni singola forza sono indirizzate sui prossimi delicati e decisivi 180 minuti di campionato (e sulla finale di Coppa Italia), dopo però si volterà pagina, con un restyling che non riguarderà solo la squadra. Perché da una annata così se ne può uscire solo cambiando.