VERSO IL CAGLIARI

Pioli: "La Champions è la casa del Milan: in campo avremo la concentrazione giusta"

L'allenatore rossonero nell'incontro con la stampa prima di una partita chiave della stagione

Una gara, quella con il Cagliari, che potrebbe significare un posto nella prossima Champions League per un Milan che è stato protagonista di una stagione ad alto livello. Ora è necessario l'ultimo sforzo per non sprecare quanto di buono fatto finora. Pioli, nella conferenza della vigilia, ha parlato dei rischi della partita e della necessità di essere concentrati per un appuntamento che potrebbe risultare decisivo.  

LA CONFERENZA DI PIOLI
"Innanzitutto faccio i complimenti a Maurizio Ganz e alle sue ragazze per l'obiettivo della Champions League. Brave".
Cosa ne pensa dei cori registrati dei tifosi?
"Come si dice in questi casi: piuttosto che niente, meglio piuttosto. Giochiamo nella nostra culla, nella nostra casa e vogliamo portare la massima energia possibile. La partita sarà importante, l'avversario si gioca tanto. Prendiamo tutto quello che possiamo".
C'è una particolare tensione in una vigilia come questa?
"Sto vivendo queste ore con concentrazione e attenzione. La partita di domani può rappresentare la chiusura ideale, siamo stati bravi ad avere equilibrio e coraggio. Qualità che dovremo mettere in campo anche domani sera".
Cosa significa riportare il Milan nel suo ambiente naturale, cioè la Champions League?
"Sì, direi che la casa del Milan è l'Europa che conta. E' la storia del nostro club che testimonia questa realtà. Manchiamo da troppo tempo, questo fa salire attesa ed aspettative ed è giusto così. Sappiamo di aver lavorato bene e di aver preparato bene la partita. Le difficoltà ci saranno, dovremo essere pronti mentalmente. Siamo preparati per combattere contro un avversario che farà la sua partita con fisicità, giocatori offensivi forti, pericolosi sulle palle inattive. Abbiamo lavorato tanto e curato tutti i particolari".
Possiamo dire che in questa società si è trovato al posto giusto nel momento giusto?
"Mi sono sempre sentito nel posto giusto al momento giusto. Qui si lavora con serietà, che sono un po' i miei valori. Qui si può lavorare in un certo modo, l'ho sempre sentito".
Ha sfatato anche il mito di un Pioli che fallisce nella sua seconda stagione
"I conti si fanno alla fine. Non abbiamo ancora raggiunto nulla. Quello fatto fino a oggi è un bilancio parziale. Vogliamo giudicare sul totale e potrebbe essere domani, ma potrebbe essere che abbiamo bisogno dell'ultima partita. Ci vuole tanta attenzione in ciò che facciamo".
Come avete fatto a superare il momento difficile dopo le sconfitte con Sassuolo e Lazio?
"Quando una squadra sa quello che sta facendo, può crescere, giocare da squadra, giocare un bel calcio. Questo ti permette di non abbatterti nei momenti difficili. Non solo quello è stato un momento delicato, c'era stato anche tra La Spezia e il derby. Non è mai cambiato il nostro modo di approcciare le partite, di stare bene in campo".
Cosa ci può dire dell'infortunio di Ibra?
"Il referto è buono: terapia conservativa che gli permetterà di tornare al 100% nella prossima stagione. Non so se gli Europei sono a rischio, non abbiamo avuto tempo di parlare di questa situazione. Ci spiace che non potrà essere in campo per queste ultime due partite, ma non farà mancare il suo apporto". 
Com'è stata la settimana dopo la doppia vittoria di Torino?
"Abbiamo lavorato al massimo, nel miglior modo possibile, per mantenere la giusta concentrazione e la giusta serenità. Ma non possiamo dare dei giudizi a questa settimana perché finisce domani sera. Noi dobbiamo preparare bene questa partita, con spirito, attenzione, qualità, lucidità. Abbiamo capito quando affondare, quando aspettare: domani sera dovremo riproporre queste cose sul campo. Lo sto ripetendo da tanto tempo, le mie risposte sembreranno banali. Ma mai come oggi bisogna ragionare in quella direzione, altrimenti quanto fatto in settimana conterebbe poco".
Ci sarebbero rimpianti sulla stagione se le cose non andassero per il meglio?
"Mettiamo grande concentrazione per la gara di domani e per la prossima". 
Cosa teme maggiormente del Cagliari?
"Tutto. Faranno una prestazione attenta, determinata. Potremo fare fatica a trovare gli spazi, visto che le motivazioni le avremo entrambi. Dovremo creare di più rispetto a loro e provare a subire di meno. Dovremo entrare in campo con queste motivazioni". 
Come si mantiene alta la concentrazione?
"Ho fatto colloqui individuali, collettivi. Mancano ancora video, allenamento e riunione di domani mattina. Ho un gruppo molto attento e responsabile, molto bravo a percepire le situazioni e a reagire nel modo giusto. Sanno che è il momento topico del campionato. Vogliamo essere anche domani  una squadra che si aiuta, che dovrà essere molto compatta anche in fase di non possesso palla. Se riusciremo a fare tutto questo, avremo le possibilità per vincere".
Un'arma in più è quella legata ai cambi
"I cambi potranno essere determinanti. Terza partita in otto giorni. Ma so che chiunque scenderà in campo darà il meglio per la squadra. Facile dare i meriti a chi gioca di più, ma è anche chi gioca di meno che va lodato. Dalot, per esempio, è un giocatore forte, che sta crescendo, come è giusto che sia, perché è un giocatore ancora giovane. A Leao ho fatto i complimenti per l'assist a Rebic. Qualche tempo fa l'avrebbe interpretata diversamente, invece ha dimostrato maturità, crescita. C'è tanto in quel gesto, non solamente tecnico. C'è spirito di comunione, unione, maturità. Su questo dobbiamo assolutamente insistere".
La sua ha dimostrato di essere una squadra che ha tante soluzioni offensive.
"In Italia, gli allenatori sono bravi a preparare le partite, soprattutto in fase di non possesso palla. Avere giocatori che si sanno muovere, che si sanno scambiare la posizione è importante: più siamo imprevedibili, più possiamo essere pericolosi".