Giacomo Nizzolo ottiene la sua prima vittoria in una tappa del Giro d'Italia. Il corridore della Qhubeka Assos vince la volata della tredicesima frazione, la Ravenna-Verona, con un grande scatto nei metri finali, che gli permette di superare ed anticipare Edoardo Affini (Jumbo-Visma), con Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) a completare il podio. Nessuna variazione in classifica generale: Egan Bernal (Ineos Grenadiers) conserva la maglia rosa.
Finalmente Giacomo Nizzolo: dopo undici secondi posti, il campione europeo vince la sua prima tappa al Giro d'Italia aggiudicandosi la tredicesima frazione, che conferma le sensazioni della vigilia e si rivela adatta soprattutto ai velocisti. La mancanza di punti in salita (appena 200 metri di dislivello), divide di fatto la Ravenna-Verona in tre momenti chiave: la fuga iniziale, il gruppo che si ricompatta e la volata finale. In tre, infatti, si lasciano alle spalle tutti: Simon Pellaud e gli italiani Umberto Marengo e Samuele Rivi percorrono 191 dei 198 km in testa, con lo svizzero dell'Androni Giocattoli-Sidermec ad alternarsi al primo posto con i corridori della EOLO-Kometa e della Bardiani-CSF-Faizanè, che si aggiudicano rispettivamente i traguardi volanti di Bagnolo San Vito e Ferrara. Il vantaggio, però, viene totalmente annullato a 7.3 km dal traguardo.
Dal momento in cui il gruppo si compatta, la velocità inizia vertiginosamente a salire, essendo i km conclusivi della tappa tutti prevalentemente in rettilineo. Negli ultimi 1000 m, con la Bora-Hansgrohe in testa, Edoardo Affini della Jumbo-Visma, con un poderoso scatto, sembra lasciare tutti alle spalle. Dalle retrovie, però, parte Giacomo Nizzolo, che con uno splendido scatto nei metri conclusivi supera il connazionale e va a vincere la sua prima tappa al Giro d'Italia: un successo tanto inseguito quanto meritato. Al terzo posto, dietro Affini, sale Sagan, che si conferma maglia ciclamino proprio davanti a Nizzolo. In classifica generale, invece, non cambia nulla: Egan Bernal (Ineos Grenadiers) resta in rosa con 45" di vantaggio su Vlasov e 1'12" su Damiano Caruso. Una tappa, però, che si può tranquillamente considerare di transizione: già sabato, con l'arrivo sullo Zoncolan, il Giro d'Italia vivrà un momento cruciale per la vittoria finale.