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Pirlo: "Io mi vedo alla Juve al 100%, ma non decido io"

Il tecnico dopo il Bologna: "Portare la squadra in Champions era importantissimo"

© Getty Images

Dopo il poker rifilato al Bologna e la qualificazione in Champions, Andrea Pirlo è soddisfatto. "Era importante finire bene il lavoro vincendo la Coppa Italia e portando la squadra in Champions che era un obiettivo importantissimo - ha spiegato a DAZN -. Io mi sono impegnato al massimo e questo è il risultato". "Il mio futuro? Io mi vedo alla Juve al 100%, ma non sono io che decido - ha aggiunto il tecnico bianconero -. Se ripartiremo insieme l'anno prossimo, ripartiremo con basi più solide".

"Ora ci godiamo questa qualificazione poi ne parleremo con la società", ha continuato Pirlo. "Mi immagino una Juve più forte e consapevole delle sue capacità in futuro- ha aggiunto - . Non lo sanno neanche loro la forza che hanno". "Lo stesso Rabiot ha fatto un finale di stagione straordinario - ha spiegato -. E' un centrocampista unico a livello mondiale. Un campione". "Conoscendo gli altri giocatori meglio, sono poi riuscito a metterli nelle giuste condizioni per rendere al meglio", ha proseguito il tecnico bianconero. 

"Dybala ci è mancato moltissimo. Un giocatore come lui cambia il livello di ogni squadra. Purtroppo non l'abbiamo quasi mai avuto a disposizione - ha spiegato Pirlo -. Ha avuto diversi problemi e anche quando è rientrato non era al 100%. Le sue capacità le conosciamo tutti. E le ha mostrate anche stasera".

"Siamo sulla strada giusta quando tutti si sacrificano e si corre in undici per un unico obiettivo - ha proseguito -. Quando ci si mette al servizio della squadra i risultati diventano più facili quando hai una tecnica superiore agli altri. Abbiamo capito che dovevamo spingere e crederci e alla fine i risultati sono arrivati".

Poi su Ronaldo in panchina: "E' una scelta condivisa. Era stanco dopo mercoledì. Ho scelto di far giocare Morata, che non è l'ultimo arrivato. Su questo piano ero tranquillo. Ho tanti giocatori di qualità e ampia scelta".

"Paure e timori non ne ho mai avuti, anche se c'è voluto un po' di tempo per entrare nella squadra e spiegare i principi che volevo imporre durante le gare - ha aggiunto -. Non era facile visto che ero alla prima esperienza da allenatore, ma i giocatori mi han dato grande disponibilità edevo ringraziarli perché mi hanno aiutato". "Sono cresciuto perché è successo di tutto - ha concluso -. Mi è servito tutto per fare delle scelte e migliorare". 

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