La sedicesima tappa del Giro d’Italia 2021, ridotta da 212 a 155 chilometri causa maltempo, viene aggiudicata da Egan Bernal. La Salice-Cortina d’Ampezzo, privata dei Passi Fedaia e Pordoi, vede il colombiano del team Ineos Grenadiers staccare i big e superare i quattro fuggitivi (tra cui Nibali e Formolo) a circa 20 km dal traguardo; alle sue spalle arrivano Bardet e Damiano Caruso. Lontanissimi Vlasov e Yates. Bernal è sempre più maglia rosa.
La maglia rosa è sempre più splendente. È quella che Egan Bernal mostra al traguardo di Cortina dopo essersi tolto la mantellina e dopo essere stato autore di un assolo clamoroso negli ultimi 20 chilometri di una tappa che (perlomeno prima della riduzione a causa delle complicate condizioni meteo) era considerata la più dura di questo Giro d’Italia. Il colombiano del team Ineos Grenadiers fa letteralmente il vuoto in classifica generale; anche perché Simon Yates crolla al quinto posto (+4’20’’) e ora il diretto inseguitore di Bernal è un eccellente Damiano Caruso, ora secondo nella graduatoria in vista sulla maglia rosa (+2’24’’).
Parte la solita fuga con 25 corridori partiti all'attacco. Ci sono anche grandi nomi visto la presenza di Fabbro, Ulissi, Formolo, Nibali, Brambilla, João Almeida, Gorka Izagirre, Daniel Martin oltre a Buchard, a caccia dei punti per la classifica scalatori. Sulla Crosetta è proprio il francese a passare per primo e a prendersi i 40 punti per la sua classifica, ma dopo la discesa parte un drappello di sei corridori che staccano i compagni di fuga. Gorka Izagirre lancia l'attacco; con lui ci sono Vincenzo Nibali, Ghebreigzabhier, João Almeida, Formolo e Pedrero. I 6 prendono quasi 6 minuti di vantaggio.
Tuttavia, prima del Giau (la nuova Cima Coppi, visto che non si sono scalati Fedaia e Pordoi), Van Garderen e Bettiol fanno un ritmo importante e il gruppo maglia rosa attacca l'ultima salita a 1'42'' dai battistrada. Evenepoel è già ampiamente staccato e perde le ruote a più di 35 km dal traguardo. Formolo stacca Nibali sul Giau, ma subisce il ritorno di Pedrero, mentre in gruppo faticano Yates e Vlasov (il russo è costretto a fermarsi dopo che la sua mantellina si è incastrata nella catena). Hugh Carthy vuole attaccare, ma Bernal lo anticipa e fulmina tutti ai -22 km dal traguardo. Il colombiano, con un paio di pedalate, va a riprendere e a staccare anche Pedrero e s’invola verso la vittoria solitaria di tappa, ipotecando questa edizione del Giro. In classifica generale recupera posizioni importanti anche Giulio Ciccone, che ora è sesto (+4’31’’).