Una domenica di MotoGP difficile da correre per tutti i protagonisti dei motori, un successo per Fabio Quartararo che sa di sconfitta per la terribile notizia della morte di Jason Dupasquier, il pilota 19enne coinvolto in un grave incidente in Moto3. Il pensiero del Diablo, dal gradino più alto del podio, non può non andare alla famiglia dello svizzero: "Il minuto di silenzio è stato difficile da affrontare, ogni volta che passavo per la curva 9 ho pensato a Jason e la vittoria va a lui. Non posso essere felice, non è una vittoria perché abbiamo perso un amico".
Secondo posto per Miguel Oliveira, che si accoda al messaggio mandato dal collega Quartararo: "Avrei preferito salire sul podio in altre circostanze, il mio pensiero va alla famiglia di Dupasquier. Vorrei tanto che questo sport non fosse così duro". "E' stata una buona gara, tutto il weekend è stato ottimo e sapevo di avere un buon passo. Non ho spinto subito, sono stato cauto e poi ho trovato il ritmo. Appena Mir ha rallentato l'ho superato e sono riuscito a tenerlo dietro" ha proseguito il portoghese.
A completare il podio il campione iridato Mir: "Sono molto stanco, ho dato tutto per ottenre questo podio. Sapevamo di avere uno dei passi migliori, sono andato in pista per dare del mio meglio e sono riuscito a essere costante. Ho fatto una rimonta, non ero pronto a superare Oliveira e perdevo tanto tempo per recuperare. Il podio lo dedico a Dupasquier, mai come oggi è stato difficile mettere il casco e correre. Dedico il podio alla sua famiglia".
Anche Marc Marquez, caduto dopo poche curve per un suo errore di valutazione, non può fare a meno di lasciare un pensiero per Dupasquier. "Il weekend è stato disastroso per il motociclismo, non è facile perdere un compagno del paddock, pilota o meccanico che sia. Sono i rischi che corriamo ogni volta che siamo in motoSuccede, non piace, e' dura, mando un saluto molto grande al team, alla famiglia e ai suoi amici". Sulla sua gara: "Peccato perché avrei bisogno di mettere km di gara sulla moto, e invece ho fatto un altro errore. È stata colpa mia. Sono entrato troppo veloce in curva e ho colpito Brad Binder. E meno male che sono caduto solo io e non lui, perché sarebbe stata un’ingiustizia, mi scuso con lui. Avevo forza nel braccio, pensavo che il weekend sarebbe andato peggio invece non mi sentivo così male. Non volevo proprio cadere, adesso sarebbe importante girare tanto in gara. Speriamo meglio al Montmelò, che dovrebbe essere una pista più favorevole a me e alla Honda".