Ecco come giocherà la nuova Inter di Simone Inzaghi
L’ex Lazio avanti nel segno del 3-5-2, fondamentali il portiere, De Vrij e Brozovic
Un pizzico di Conte, una bella spruzzata di Inzaghi e un po’ di fantasia. L’Inter del futuro sarà simile a quella delle ultime due stagioni, ma i numeri non ingannino. Nel segno del 3-5-2, Marotta non ha scelto Simone Inzaghi soltanto per la bravura (evidente) e per i risultai ottenuti alla Lazio (evidenti pure quelli) ma anche per le somiglianze con l’allenatore che se n’è andato. Quindi, tanto per incominciare, immaginare la nuova Inter vuol dire tenere a mente la vecchia.
Certo, le differenze non mancheranno: negli uomini – con il mercato di austerity impostato da Suning, che comporterà qualche cessione dolorosa –, ma anche nell’atteggiamento della squadra in campo e nei principi di gioco. Inzaghi predilige il palleggio e la costruzione dal basso,m mentre l’Inter di Conte era più pragmatica, più diretta, più verticale. L’ex allenatore chiedeva sacrifico agli esterni e alle punte, Inzaghi le lascia un po’ più libere, tenendo i laterali più alti.
L’Inter di Conte aspettava e ripartiva, quella di Inzaghi cercherà, quando possibile, di prendere il controllo della partita. Conte ha bisogno di tanti gregari, di giocatori atletici, esplosivi, Inzaghi predilige i piedi buoni: quando si accorse, alla Lazio, di aver trovato Luis Alberto, ne abbassò il raggio d’azione (rischiando di esporre il centrocampo) pur di non rinunciare al suo talento.
In difesa ritroverà De Vrij, l’uomo che dovrà iniziare il giovo, come faceva ai tempi della Lazio. Così convinto di certi principi, Inzaghi, da rimpiazzare lo storico numero uno biancoceleste Stakosha, la scorsa stagione, con il “palleggiatore” Pepe Reina. La costruzione del gioco, nella nuova Inter, passerà per vie centrali, con Brozovic che farà il Lucas Leiva. Per il resto, Inzaghi sarà un martello esattamente come Conte e l’unica cosa che continuerà a mancare all’Inter, nel dopo partita, sarà la voce…