Dallo scontro totale all'accordo "pacificatore". Il tutto nell'arco di pochi giorni, se non ore, anche se è lecito supporre che le reciproche diplomazie abbiano iniziato il lavoro già diverso tempo fa: insomma, dietro gli strali reciproci lanciati dalla Uefa e dai tre ultimi club ribelli della Super League ci sarebbe il reale e concreto riconoscimento della necessità di un accordo che possa sanare il contrasto con soddisfazione da ambo le parti. E dopo la sospensione del procedimento disciplinare annunciata due giorni fa dalla Uefa stessa, Juve, Real Madrid e Barcellona pur rimanendo formalmente ferme nella difesa della Super League, hanno lanciato ulteriori segnali sulla disponibilità a una trattativa.
Tutto questo, come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, prima che i giudici dell’Unione europea si esprimano sulla questione. Se la Corte di Giustizia dell’Unione (con sede a Lussemburgo) dovesse respingere entro due settimane il ricorso del giudice di Madrid contro la Uefa, la partita della Superlega sarebbe persa. Se invece il ricorso fosse accolto, per la sentenza bisognerebbe aspettare almeno un anno cpmn tutte le caotiche e potenzialmente devastanti conseguenze sul sistema calcio europeo. Il piano della Uefa (e di Ceferin) resta sempre lo stesso: se i club in questione vogliono giocare la Superlega, possono decidere di farlo ma senza chiedere "ospitalità" alla Champions League, fuori dunque dall'ambito federale europeo, con la conseguente esclusione da tutto ciò che dalla Uefa stessa dipende. L'evolversi delle vicende giudiziarie chiarirà se Juve, Real Madrid e Barcellona si aggregheranno ora ai club pentiti oppure se la battaglia andrà avanti, ma già prima potrebbe essere delineata una strategia di riconciliazione, con il pagamento di multa da devolvere in beneficenza e a sostegno del sistema calcio più la decurtazione del 5% dei premi Uefa, lavorando però nel contempo a una nuova Champions che accontenti tutti ben prima della riforma annunciata per il 2024.
CEFERIN ATTACCA: "LA GIUSTIZIA E' LENTA, MA ARRIVA SEMPRE"
Il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, è tornato a parlare della questione Super League ai microfoni di Rai Sport. "Voglio soltanto dire che la giustizia è lenta, ma arriva sempre. Io non sono entrato nello specifico delle competenze della nostra commissione disciplinare, ma ovviamente l'input è quello di risolvere la questione con i tribunali. Per come la vedo io non è uno stop definitivo, prima chiariamo le faccende legali e poi andiamo avanti. A volte ho la sensazione che questi tre club siano come dei bambini che saltano la scuola per un po', non vengono invitati alle feste di compleanno e poi cercano di entrare al party con la polizia. Platini? Nulla mi sorprende nel calcio, ma il suo commento non merita il mio commento. "Stringere la mano ad Agnelli? E' una questione personale, non vorrei replicare, ma penso che lui lo sappia".