ERIKSEN

Eriksen, i danesi: "Non volevamo giocare". La Uefa replica: "Unica opzione, nessuna minaccia"

La contro-replica:  "La necessità di far riposare i giocatori 48 ore tra le partite ha eliminato altre soluzioni"

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Superata la paura dopo il malore in campo di Eriksen, in casa Danimarca fa molto discutere la gestione della ripresa della partita contro la Finlandia. Alcuni giocatori danesi hanno infatti puntato il dito contro l'Uefa. "Siamo stati messi in una posizione in cui non avrebbero dovuto metterci", ha dichiarato il portiere Kasper Schmeichel. "Avevamo solo due opzioni, ma la squadra non voleva giocare", ha aggiunto Braithwaite. Immediata la replica dell'Uefa: "Abbiamo agito con il massimo rispetto, vista la delicatezza della situazione. Abbiamo deciso assieme ai giocatori e non c'è stata alcuna minaccia di sconfitta a tavolino (smentita necessaria dopo che erano uscite voci anche su questo dopo le dichiarazioni alla BBC di Peter Schmeichel, l'ex portiere del Manchester United e della Danimarca nonché padre di Kasper, ndr). Non c'erano altre opzioni".

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"Avevamo due opzioni, continuare la partita o tornare il giorno dopo a mezzogiorno", ha spiegato Schmeichel nel ritiro di Helsingor, a nord di Copenhagen, dove la Danimarca, dopo aver annullato la seduta di ieri, ha ripreso ad allenarsi in preparazione della partita di giovedi' contro il Belgio. Secondo il portiere del Leicester, qualcuno avrebbe dovuto far notare che "quello non era il momento per prendere quella decisione, e che forse si doveva attendere fino all'indomani per decidere". "Quel che e' stato, e' stato. E spero che loro imparino da questo episodio", ha aggiunto definendo i medici i veri "eroi" della partita.

Più diretto Braithwaite. "Avremmo voluto una terza opzione, perché non volevamo giocare - ha spiegato l'attaccante danese -. Non era un desiderio. Era una delle sole possibilità che avevamo, e ci e' stato detto che dovevamo prendere una decisione". 

LA REPLICA DELL'UEFA
Dopo le parole dei giocatori della Danimarca è arrivata a stretto giro di posta la replica dell'Uefa. "L'Uefa è certa di aver trattato la situazione con il massimo rispetto per la delicata situazione che stavano vivendo i calciatori - si legge in un comunicato -. Si è deciso di riprendere la partita solo dopo che le due squadre hanno chiesto di terminare la partita nella stessa serata. La necessità di far riposare i giocatori 48 ore tra le partite ha eliminato altre opzioni. Vogliamo però categoricamente smentire che qualsiasi squadra sia stata minacciata di perdere a tavolino".

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