A 30 giorni esatti dall'inizio di Tokyo 2020, la delegazione olimpica e paralimpica azzurra (oltre 200 persone capitanate dai due presidenti di Coni e Cip Giovanni Malagò e Luca Pancalli) si è recata al Quirinale per la cerimonia di consegna dei tricolori ai portabandiera olimpici, Elia Viviani e Jessica Rossi, e paralimpici, Bebe Vio e Federico Morlacchi, in vista dei Giochi. A consegnare le bandiere agli alfieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Grazie Presidente per aver ancora una volta avuto quella sensibilità e attenzione e nel volerci ricevere in questa cerimonia che è diventata una meravigliosa tradizione del nostro Paese e del nostro mondo – ha detto Giovanni Malagò - Siamo qui nella casa degli italiani e nessuno ci conosce più di chi va a rappresentare con la bandiera il nostro Paese. Sarà un Olimpiade anomala a causa del rinvio di un anno – ha aggiunto - Noi per la prima volta avremo due Portabandiera, Jessica Rossi ed Elia Viviani. Non c'è mai stata una presenza così significativa ai Giochi Olimpici, compresa quella femminile, garantiamo l'impegno formidabile di questa squadra di far onore al nostro Paese. Con l'auspicio di rimanere tra le prime 10 nazioni del mondo e di conservare il 5° posto nel medagliere tra Giochi estivi e invernali".
"Saranno i giochi più importanti di sempre, ritengo i più belli di sempre. Nella storia dello sport ci sarà un prima e un dopo Tokyo - ha detto ancora Malagò, che ha chiuso il suo discorso con una citazione di Dante, ricordando la ricorrenza dei 700 anni dalla scomparsa del sommo poeta - E quindi uscimmo a rivedere le stelle. Le stelle sono gli atleti e le atlete qui presenti, che daranno luce e speranza al nostro Paese oggi e per sempre".
Dopo il presidente del Coni ha preso la parola anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport nel Governo Draghi, Valentina Vezzali, che ha vissuto le emozioni olimpiche sulla propria pelle: "Sto rivivendo, in una nuova veste, le emozioni vissute nel 2012, quando toccò a me l'onore che oggi tocca ai nostri 4 Portabandiera. L'orgoglio di portare in alto la nostra bandiera. Sventolare il tricolore significa rappresentare l'Italia e lo sport italiano nella vetrina internazionale più importante. Quest'anno significherà mostrare anche la fierezza del nostro sport nel reagire dopo il periodo della pandemia. Ricordatevi dell'inno e tirate fuori l'orgoglio di un Paese che, anche attraverso lo sport, si sta mostrando al mondo con fierezza e con il sorriso. Viva lo sport, viva l'Italia".
Infine è stato il turno del presidente Mattarella: "La consegna del tricolore è un momento di festa. È un momento importante per i vostri percorsi sportivi, a Tokyo affronterete le gare per le quali vi siete impegnati intensamente. Chi assiste alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi in tv a volte non si rende conto di quanto lavoro ci sia per far fuoriuscire il talento, per arrivare alla giusta preparazione. E anche di questo vi ringrazio. Il nostro è un augurio sincero – ha aggiunto - che va esteso a tutti coloro che collaborano, perché lo sport è sempre un gioco di squadra. Questo augurio contiene anche un carico di speranza che dà un valore speciale allo sport, perché supera anche il suo ambito. La storia delle Olimpiadi è stata attraversata da guerre, tensioni e terrorismo: queste saranno le prime dopo la pandemia che ha provocato milioni di morti, frenato l'economia mondiale e compresso la vita sociale in tutto il mondo. Il desiderio di riavviarsi che i Giochi suscitano in tutti i Paesi è rafforzato da tutti i nostri concittadini ed è rafforzato dal carattere di universalità che le Olimpiadi esprimono".
"Il mio compleanno non impedirà di seguirvi con particolare affetto - ha concluso Mattarella - speriamo di sentire spesso l'inno nazionale e puntare a un bel medagliere. Puntare a superarsi, ma ciò che conferisce importanza ai Giochi non è solo il risultato, ma soprattutto l'occasione di crescere e dare sempre più visibilità all'evento. Il vostro impegno renderà onore alla bandiera che rappresenterete quel giorno. Noi vi seguiremo e. statene certi, saremo con voi".
Tanti applausi anche per il discorso di Bebe Vio, che ha raccontato il significato per lei del tricolore, in cui vede anche Alex Zanardi: "La prima persona con disabilità che ho conosciuto: rappresenta tutto il percorso che abbiamo fatto. Potervi rappresentare tutti - ha concluso la schermitrice - sarà l'emozione più grande della mia vita".