PESANTE LEGGEREZZA

Doping, la velocista Richardson rischia i Giochi di Tokyo 2020 per uno spinello

L'atleta Usa è favorita per l'oro dei 100m, al momento è sospesa in via cautelare

La velocista americana Sha'Carri Richardson è risultata positiva alla marijuana durante le selezioni per le Olimpiadi di Tokyo, dalle quali potrebbe essere espulsa. Dopo le indiscrezioni dei media americani, la conferma è arrivata dalla stessa atleta, considerata la favorita per l'oro dei 100 dopo i tempi dei Trials Usa con i quali aveva staccato il biglietto per i Giochi. Secondo quanto riferisce il New York Times, ad aprile è diventata la sesta donna pi veloce al mondo sulla distanza, con il tempo di 10"72, ottenuto in Florida.

Dopo le prime indiscrezioni, Richardson aveva twittato un enigmatico "Sono umana", lasciando intendere che l'uso di cannabis era a fini personali, e non di doping. Ma la marijuana è nell'elenco delle sostanze vietate dell'Agenzia mondiale antidoping e un risultato positivo può portare ad un'esclusione dalle competizioni da un mese a due anni.

La conferma della positività ha già fatto scattare la sospensione cautelare della Richardson a partire dal 28 giugno per un mese: le gare di atletica a Tokyo cominciano il 30, ora resta da capire cosa decideranno Usada e Wada. In caso di squalifica più lunga la classifica dei Trials sarà mutata e cambierà anche la lista dei qualificati ai Giochi. Richardson intanto ha già esposto la sua tesi difensiva: avrebbe assunto stupefacenti "in uno stato psicologico di dolore" per la morte della madre biologica.

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