LA SFIDA DI WEMBLEY

La finale è un grande traguardo ma ora si può scrivere la storia

Mancini ha portato la nazionale a un passo dal sogno. Ora è obbligatorio provarci fino in fondo

E' sempre bene ricordarsi dove eravamo tre anni fa: sul divano a vedere le altre nazionali giocarsi il mondiale di Russia. Ma sarebbe quantomeno folle accontentarsi, anche solo inconsciamente, dello splendido traguardo della finale. Ora c'è la possibilità di raccogliere i frutti dello straordinario lavoro fatto da Mancini e il suo staff e dimostrare al mondo che una selezione nazionale può vincere con i principi di una squadra di club. 

Ora c'è da giocarsi una finale in casa dei nostri avversari e con il pubblico contro. La prima cosa da fare è allontanare dalla mente ogni genere di vittimismo e pensare solo a come vincere la partita. Di certo l'atteggiamento degli azzurri non sarà quello visto contro la Svizzera ma nemmeno quello della semifinale con la Spagna. Se c'è una cosa che l'Italia ha saputo dimostrare in questi europei è la capacità di adattarsi alle varie pieghe che può prendere un incontro. Non c'è soltanto quella precisa logica di gioco, nelle due fasi e nelle transizioni, a cui siamo stati abituati dall'arrivo del nuovo ct. C'è soprattutto l'atteggiamento tattico e mentale per reagire a ogni situazione, anche quella più sgradevole (come farsi schiacciare dagli avversari senza riuscire a sviluppare le proprie idee).

L'Inghilterra non è la Spagna, non ricerca il predominio a tutti i costi ma non lascia nemmeno gli spazi della squadra di Luis Enrique. Ha subito un solo gol a Euro 2020 e su punizione. Può far male negli uno contro uno dei suoi velocisti, con la superiorità numerica ottenuta grazie agli spostamenti esterni di Keane e Mount a sovraccaricare le fasce con i laterali alti e i terzini in sovrapposizione, con l'attacco posizionale che occupa tutti i corridoi verticali e con le palle da fermo, grazie alle qualità in elevazione di parecchi giocatori. Ci sarà da stare attenti ai mezzi spazi dietro a Barella e Verratti e agli arretramenti di Kane (che diventa un vero e proprio trequartista capace di trovare corridoi per i compagni) senza dover far uscire troppo Chiellini dalla linea, per non rischiare di non "assorbire" gli inserimenti di chi arriva da dietro.

Ci sarà da fare una partita di grande intelligenza alternando fasi di difesa posizionale a un pressing alto e attacchi alla profondità a un calcio più ragionato. Giusto guardare a dove eravamo fino a qualche anno fa ma il pensiero di quanto fatto finora deve essere uno stimolo in più e non un motivo per sentirsi già appagati. 

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