TENNIS

Tennis, Wimbledon: Berrettini sfiora l'impresa ma cede in quattro set a Djokovic

Il romano si aggiudica il primo parziale, poi subisce la rimonta del numero uno al mondo, che vince 6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3, trionfa per la sesta volta sull'erba inglese e aggancia Federer e Nadal a 20 Slam vinti

Finisce proprio sul più bello il sogno di Matteo Berrettini. Nella prima finale di un italiano a Wimbledon, infatti, il romano cede in quattro set al numero uno al mondo Novak Djokovic, che perde il primo parziale, poi rimonta e vince 6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3 in 3 ore e 24 minuti di gioco. Con questo successo, il sesto sull'erba inglese, il serbo aggancia Roger Federer e Rafael Nadal a quota 20 Major vinti e resta in corsa per il Grande Slam.

Matteo Berrettini si ferma a un passo dal regalare a se stesso e all'Italia la prima storica vittoria a Wimbledon. Il romano si aggiudica il primo set, poi subisce il ritorno di Novak Djokovic, che trionfa per la sesta volta nello Slam inglese al termine di una sfida lunga 3 ore e 24 minuti, che si chiude in quattro set con il punteggio di 6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3.

L'avvio di match è carico di tensione, che inizialmente sorprende sia il serbo che il romano: il numero uno al mondo, infatti, comincia con tre doppi falli ed è costretto subito ad annullare una palla break per evitare lo 0-2. Il vincitore del Queen's, invece, commette diversi errori col rovescio e favorisce il break del 34enne, che sale sul 3-1. Il game che rimette in gioco Berrettini è l'ottavo: il numero 9 della classifica Atp annulla un set point, poi sale sul 5-3 dopo 22 lunghissimi punti, infine strappa il servizio e torna sul 5-5, recuperando il break di svantaggio. Si va così, seppur con qualche brivido, al tie-break, dove è decisivo il 4-1 di parziale che vale il 7-4 in favore di Berrettini, che si aggiudica quindi il primo set in 1 ora e 10 minuti di gioco.

Il secondo, però, non inizia nel migliore dei modi per l'italiano che, avanti 40-15, incassa la rimonta del serbo, che sfrutta subito la palla break e, dopo aver strappato per la seconda volta il servizio, vola addirittura sul 4-0. Il romano recupera un break di svantaggio annullando anche tre set point in favore del numero uno al mondo che, però, al momento di servire non sbaglia, vince il game a zero e chiude sul 6-4 in 43 minuti, con la finale di Wimbledon che torna dunque in perfetta parità. Il parziale si ripete anche nel terzo set, con Djokovic che si porta sul 3-1, poi annulla due palle break in favore di Berrettini, infine non sbaglia al servizio nel game decisivo, completando la rimonta in 47 minuti di parziale.

Il quarto set si decide dopo il sesto game: Berrettini, in vantaggio 30-0, subisce la rimonta del numero uno al mondo, che trova due break di fila e, dal 2-3, passa al 6-3, chiudendo al terzo match point e dopo 3 ore e 24 minuti di gioco con il punteggio di 6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3. È l'ennesimo trionfo di Novak Djokovic, che si conferma tra i più grandi della storia del tennis. Il serbo ottiene la sesta vittoria a Wimbledon, la terza di fila: è il quarto di sempre nell'era Open ad aggiudicarsi tre edizioni consecutive. Il 34enne, inoltre, è il secondo giocatore dal 1969, anno del Grande Slam di Rod Laver, a vincere i primi tre Major dell'anno solare: adesso, il 34enne andrà a caccia dell'oro olimpico e della vittoria negli US Open, che gli consentirebbero di aggiudicarsi il tanto ambito Grande Slam. Saluta a testa altissima, invece, Matteo Berrettini, che si piega al più forte ma può consolarsi con l'affetto di un'intera nazione (e di gran parte del Campo Centrale) e con il salto in avanti nel ranking: da lunedì, infatti, supererà Roger Federer e sarà numero 8 della classifica Atp.