Durante la composizione del nuovo calendario, la Serie A è uscita allo scoperto tramite il presidente Dal Pino: "Vogliamo l'apertura degli stadi al 100% del pubblico col green pass". Una posizione che è vista come necessaria, sia per impostare la campagna abbonamenti a meno di un mese e mezzo dall'inizio del campionato sia per gli introiti che sono fondamentali per i conti del club, e ragionata, visto l'appiglio al green pass. Inoltre, il via libera potrebbe favorire l'accelerazione della campagna vaccinale soprattutto tra i più giovani.
L'andamento delle vaccinazioni è la variabile che più interessa il Governo per quanto riguarda i tifosi negli stadi, allo stesso modo di quello che era accaduto ad Euro 2020 quando l'Olimpico era stato aperto per il 25% del pubblico nel discorso (che coinvolgeva più aspetti della vita quotidiana dell'Italia, non solo del calcio) "rischio calcolato" annunciato da Draghi anche per via dell'accelerazione sulle vaccinazioni nella tarda primavera.
La Figc sembra puntare a un ulteriore scalino, almeno sino al 50%, perché c'è il timore poi di dover indietreggiare: inutile aprire tutto subito per poi doversi smentire qualche settimana dopo, meglio procedere per gradi. Per questo al momento l'ipotesi più realistica per l'inizio della Serie A 2021/22 sembra proprio questa.
GRAVINA: "RENDIAMO EFFICACE IL GREEN PASS"
"Riapertura degli stadi? Abbiamo formalizzato la richiesta alla sottosegretaria Vezzali. Siamo in attesa che la procedura venga definita anche secondo le indicazioni del Cts". Così il n.1 della Figc, Gabriele Gravina, sull'apertura degli impianti. "Vogliamo arrivare a utilizzare il green pass in modo rapido e renderlo efficace anche nei nostri stadi - ha aggiunto -. Siamo responsabilmente convinti che sarà complicato ottenere la riapertura alla totale fruibilità dei posti. Chiediamo gradualità e accompagnamento. I club sono in grande difficoltà, abbiamo bisogno di tempi certi. Entro la fine di luglio sarà assolutamente definito".