TOKYO 2020

Tokyo: nel Team Usa sono 100 i no vax, Dressel: "Siamo liberi"

Allarme tra gli atleti che invece si sono vaccinati. Il medico parla di libera scelta

Vaccino? No, grazie. A Tokyo, ora che ci sono le Olimpiadi, torna a far discutere il caso di Michael Andrew, il nuotatore statunitense che qui punta a 3 medaglie fra misti, rana e 50 stile libero e che, in occasione di un raduno di allenamenti alle Hawaii, aveva tenuto a sottolineare di non aver fatto il vaccino per il Covid, e di non avere pregiudizi al riguardo ma di non volerlo fare anche in futuro. "Non voglio immettere nel mio corpo sostanze che potrebbero provocare reazioni e pregiudicare il rendimento di uno che fa sport. Come atleta di alto livello, io devo calcolare tutto, e non voglio dovermi fermare per qualche giorno", aveva spiegato, per poi ribadire le proprie tesi anche in Giappone.

Frasi che hanno fatto discutere, al punto che in molti fra i mass media 'olimpici' sono poi andati a chiedere ai tecnici del nuoto Usa quale sia la situazione logistica di Andrew al villaggio atleti, ovvero se ci sia un compagno che divide la stanza con lui. La risposta è stata che "i ragazzi si sono organizzati da soli", poi a cercare di fare chiarezza è intervenuto il medico di Team Usa Jonathan Finnoff, che ha cercato di riportare il tutto a quella che per lui è la normalita' delle cose, tenuto anche conto di quale sia la media nazionale dei vaccinati negli Usa.
Ma così è venuto fuori che su 613 atleti statunitensi presenti a Tokyo, un centinaio non sono vaccinati. "Cinque su sei fra i nostri atleti sono stati vaccinati per il Covid - ha spiegato Finnoff -. Si tratta dell'83% del nostro gruppo, e' un numero sostanzioso e noi siamo soddisfatti così".
Quindi sono un centinaio i 'no vax' del team che ieri ha sfilato con un gruppo particolarmente folto e 'griffato' da uno stilista alla moda. Ma ora le immagini di tanti atleti e dirigenti americani in mascherina ma a zero distanziamento fanno pensare.
A sostegno delle proprie tesi, il dottor Finnoff ha poi ricordato che la media nazionale dei vaccinati negli States è del 56%, quindi dov'è il problema se gli atleti portati a Tokyo sono all'83? E poi, almeno per ora, anche in America nessuno può essere obbligato a vaccinarsi. "La cosa migliore è che ognuno sia consapevole a cosa va incontro - le parole del medico - e quindi si regoli di conseguenza. La gente va responsabilizzata, e noi abbiamo varato una serie di misure per minimizzare i rischi".
Finora gli unici statunitensi risultati ufficialmente positivi sono stati la riserva della ginnastica Kara Eaker e lo specialista del beach volley Taylor Crabb, che ha chiesto alle autorità giapponesi di poter tornare a casa, alle Hawaii, e di trascorrere lì la quarantena.
Intanto Andrew è stato attaccato sui social dalla connazionale, e collega di piscine, Maya DiRado, 4 medaglie vinte a Rio 2016: "E' frustrante vedere che Michael ha preso una decisione che mette a rischio i compagni". Ma la risposta dei compagni è stata a favore del 'reprobo', difeso in particolare dall'olimpionico Caeleb Dressel; lui sì vaccinato ("sono del team Moderna", ha scherzato) ma favorevole alla libertà di scelta. Che non deve venire meno anche se c'è il rischio di perdere un'Olimpiade. 

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