La crisi, la pandemia. Fattori che affliggono anche il calcio dei ricchi. La riduzione del monte ingaggi è indicata come misura necessaria, ma la prassi ormai vede i calciatori andare a naturale scadenza rifiutando rinnovi al ribasso per monetizzare al massimo sul piano personale, togliendo ai club spesso la possibilità di ricevere persino un indennizzo minimo. Cronaca di questa estate rovente: Donnarumma e Calhanoglu i due casi più vicini, entrambi hanno detto no alle proposte del Milan, che li ha persi a zero.
Casi non isolati, di certo non i più clamorosi. Basti pensare a Sergio Ramos, capitano della squadra più prestigiosa e ambita del mondo, il Real Madrid, che non ha trovato la quadra con Florentino Perez e ha così raggiunto Donnarumma al Paris Saint Germain.
Un po' quello che è accaduto tra Alaba e il Bayern Monaco, col jolly austriaco legatosi al Real. Per non parlare della telenovela Messi, portata all'estremo dell'avere sulla carta il calciatore più forte su piazza ora come ora disoccupato. Situazione destinata a risolversi con un nuovo abbraccio tra l'argentino e i blaugrana, ma si pensi a cosa sarebbe potuto accadere in caso di grave infortunio della Pulce in coppa America.
Così, mentre Chiellini capitano dell'Italia campione d'Europa attende la stretta di mano con la Juve, mentre a Napoli un altro protagonista azzurro nazionale come Insigne, a scadenza 2022, spera di trovare la pace pure in azzurro Napoli, sembrano preistoria i tempi in cui Lotito non contemplava che qualcuno rifiutasse di rinnovare.
Vengono in mente, stagione 2009/2010, i casi Pandev e Ledesma, col macedone in particolare che uscì vincitore dal contenzioso. Messo fuori rosa, Pandev ottenne la rescissione e si accordò con l'Inter con cui era già in parola. Contribuendo da gennaio 2010 in poi alla conquista del Triplete mourinhano.