Doppia delusione per l'Italia del nuoto alle Olimpiadi di Tokyo 2020: Simona Quadarella, infatti, cede nella terza parte di gara e non va oltre il quinto posto nella finale dei 1500 stile libero dominata da Katie Ledecky, che vince l’oro davanti alla connazionale Erica Sullivan. Giù dal podio anche la staffetta 4x200 stile libero maschile, con Ballo, Ciampi, Megli e Di Cola quinti: l'oro va alla Gran Bretagna davanti a Russia e Australia.
Sono gli ultimi 500 metri a porre fine al sogno della prima medaglia alle Olimpiadi di Simona Quadarella. La 22enne, al debutto assoluto ai Giochi, non va infatti oltre il quinto posto nei 1500 stile libero al termine di una finale durante la quale la romana resta in lizza per il podio per gran parte della gara, cedendo però nelle ultime 10 vasche. Una delusione diametralmente opposta al tripudio statunitense, che fa doppietta aggiudicandosi oro e argento.
Sin dalle prime bracciate del Tokyo Acquatics Centre, il canovaccio della finale è chiaro: Katie Ledecky, per nulla provata dal quinto posto nei 200 stile libero, fa subito il vuoto, con Simona Quadarella, Jianjiahe Wang e Sarah Kohler a lottare per gli altri due gradini del podio. E la prima metà di gara sembra premiare l'azzurra, che in poche vasche recupera il non ampio distacco dalla cinese e si porta al secondo posto, con Wang che sembra cedere il passo anche alla tedesca. Fino ai 1000 metri, la Quadarella è in zona medaglia, poi arriva il crollo: la 22enne, alla prima finale in un'Olimpiade, cede di schianto e subisce il sorpasso sia della cinese che di Sarah Kohler, abbandonando con tante vasche di anticipo il sogno della medaglia.
Quella più pregiata finisce, come da pronostico, sul collo di Katie Ledecky, che ferma il cronometro in 15'37"34 e conquista l'oro con più di quattro secondi di vantaggio sul secondo posto. Anche l'argento parla americano: con una rimonta da urlo, infatti, Erica Sullivan anticipa Sarah Kohler e Jianjiahe Wang, con la tedesca che sale sul gradino più basso del podio. Grande delusione, invece, per Simona Quadarella, che non va oltre la quinta posizione con il tempo di 15'53"97.
QUADARELLA IN LACRIME: “STANCA E SFORTUNATA”
"Ci ho provato fino a 900-1000 metri, sentivo che stavo faticando ma ci ho provato fino a quando avevo energie, poi non ne avevo più. Non cerco scuse ma un po' sfortunata lo sono stata, vista la gastroenterite di due settimane fa per la quale ho perso tre chili. I miracoli non esistono, spiace per me e per chi in Italia ha si è svegliato per seguirmi. Io ho dato il massimo". Lo dice Simona Quadarella, in lacrime, dopo il quinto e deludente piazzamento nei 1500 stile libero delle Olimpiadi di Tokyo 2020. "Agli 800 sono passata a 8'20" che come passaggio è buonissimo - osserva la nuotatrice romana in vista della prossima gara - Significa che per gli 800 ho le forze e sicuramente lì cercherò riscatto. Non so cosa potrà avvenire, non prometto nulla ma ci proverò fino alla fine come ci ho provato adesso. Cristian (Minotti, l'allenatore, ndr) mi ha detto che non ci possiamo inventare nulla, i miracoli non esistono ma ha visto che ci ho provato ed era contento lo stesso. Ora non mi devo abbattere perché abbiamo già la prossima gara e poi la prossima Olimpiade è vicina”.
STAFFETTA 4X200 UOMINI QUINTA
L'Italia accarezza soltanto il sogno di regalarsi un altro podio nella staffetta dopo lo storico argento nella 4x100 stile libero, ma fallisce l'obiettivo medaglia proprio all'ultima vasca: Stefano Ballo, Matteo Ciampi, Filippo Megli e Stefano Di Cola, infatti, non vanno oltre il quinto posto nella finale 4x200 stile libero di Tokyo 2020 subendo il sorpasso di Australia e Stati Uniti. A dominare è la Gran Bretagna, unica nazione in vasca a scendere sotto i 7 minuti complessivi.
L'avvio è complicato, con Ballo nelle retrovie dopo le prime due vasche, ma capace di riportarsi in zona bronzo prima del cambio che favorisce Matteo Ciampi, che però chiude i suoi 200 metri al quinto posto. L'Italia sembra accarezzare il sogno del gradino più basso del podio grazie a Filippo Megli, che dopo le sue quattro vasche è terzo, ma l'ultimo azzurro in gara, vale a dire Stefano Di Cola, subisce la rimonta dell'Australia, trascinata da Thomas Neill, e degli Stati Uniti, rappresentati da Townley Haas. Gli azzurri chiudono così quinti con il tempo di 7'03"24, ben 1'40" lontano dal podio. Gioia incontenibile per la Gran Bretagna, che ferma il cronometro in 6'58"56 e stabilisce il primato europeo, andando inoltre vicinissima al record olimpico. L'argento va alla Russia, che per soli 3 centesimi (7'01"81 contro 7'01"84) strappa il secondo posto all'Australia. Delusione, invece, per l'Italia, che si illude dopo l'ottima prestazione in semifinale e il momentaneo terzo posto dopo i primi 600 metri.