DIARIO DA TOKYO

Greg: oro, argento e bronzo

 

Prima di addormentarsi sull’aereo di ritorno, avrà tempo di riflettere e certamente non potrà che essere soddisfatto. Dalla paura di non potersi imbarcare per Tokyo a un rientro con due medaglie al collo. Qualche mese fa, Gregorio Paltrinieri aveva un sogno, fare qualcosa mai riuscito prima. Vincere tre ori, due in piscina (800 e 1500 stile libero) e uno in acque libere (10 km). Poi però la mononucleosi a un mese dall’Olimpiade ha rovinato tutto. E’ stato un brusco risveglio. 

Riposo, una drastica riduzione dei carichi di lavoro e l’incertezza di poter partecipare ai giochi. Greg però non ha mai mollato. Ha posticipato la partenza (23 luglio) e si è regolarmente presentato alle batterie degli 800. Ingresso in finale con l’ottavo tempo, ma soprattutto la sensazione di poche energie. In finale però il 26enne di Carpi stravolge i piani, attacca fin dalla prima vasca e ottiene un clamoroso argento, poco distante dall’oro. Un risultato che fa sperare anche per i 1500, ma stavolta è un’altra storia perché il quarto posto finale è la fotografia degli attuali valori in piscina. Paltrinieri è in riserva, quattro gare (tra batterie e finali) hanno prosciugato la scarsa riserva. Lui non molla. Vuole buttarsi anche nel bacino di acqua salata. Ha quattro giorni per recuperare. E così fa.

Il tedesco Wellbrock è fuori portata per questa forma e allora Greg punta all’argento. L’ungherese Rasovszky non molla nei metri finali, regge al ritorno dell’azzurro che tocca per il bronzo. Completa così il suo personale podio olimpico perché dopo l’oro di Rio de Janeiro 2016 (1500 stile), si mette al collo un argento e quest’ultimo bronzo. Medaglie altrettanto preziose per il guerriero emiliano che regala il primo podio maschile nel fondo della storia olimpica italiana.

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